C'è anche la richiesta di inserire una nuova prova nel processo d'appello del caso Mollicone. È proprio il pm Beatrice Siravo a chiederlo, dopo l'istanza avanzata ai giudici della Corte d'assise d'Appello di riformare la sentenza di primo grado nei confronti dei cinque imputati: la famiglia Mottola, Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano. Tutti assolti con formula piena.
La procura, nei motivi d'appello, inserisce la volontà di rinnovare l'istruttoria dibattimentale con l'audizione di Carmine Belli ed Emilio Cuomo, nonché quella dei consulenti: Cristina Cattaneo, Remo Sala, Rosario Casamassima, Vittorio Della Guardia, Ferdinando Scatamacchia, Elena Pilli, Ernesto D'Aloja e Cesare Rapone. Impugna la non ammissione di Gabriele Tersigni a riferire su quanto appreso da Tuzi; la richiesta di acquisizione delle dichiarazioni di Simonetta Bianchi (la barista del bar Chioppetelle) durante le indagini preliminari e pure la mancata ammissione della registrazione video di Marco Malnati (amico di Tuzi) ai giornalisti.
la richiesta di inserire la nuova prova: l'escussione di Ramon Iommi, il testimone che prima delle repliche e dell'attesa sentenza di primo grado si è presentato in aula. Erano stati i pm Beatrice Siravo e Maria Carmen Fusco a voler far ascoltare un testimone a sorpresa: il barbiere Ramon Iommi. Cuore della richiesta, un post su Facebook. Un commento lasciato dal barbiere sul colore e taglio di capelli allora di Marco Mottola in risposta al professor Carmelo Lavorino.
I pm avrebbero voluto far ascoltare degli audio in cui il barbiere sosteneva di aver fatto taglio e meches a Marco. Mentre la difesa sosteneva che sebbene l'imputato avesse portato i capelli mesciati in un altro momento, non fosse "biondissimo" al funerale di Serena. Non solo. Proprio l'avvocato Mauro Marsella - difensore della famiglia Mottola - aveva ribattuto ai pm che il nome del barbiere fosse in realtà ben conosciuto alla procura perché sentito a sit diverse volte. La Corte si era ritirata a pochi minuti dall'apertura dell'ultima udienza del processo Mollicone: testimone non ammesso.
Il ragazzo dai capelli mesciati
Una delle macro aree tratteggiate nell'appello della procura viene occupata proprio da questo punto: dopo aver affrontato il luogo in cui Serena viene uccisa, «il problema che si è posto in questo processo è chi potesse esserne l'autore». E dopo aver analizzato la struttura della caserma, l'alloggio a trattativa privata e gli accessi allo stesso, il pm Siravo sottolinea: «Moltissime udienze sono state impiegate per l'individuazione del ragazzo biondo dai capelli mesciati che Carmine Belli ha visto litigare la mattina del 1° giugno 2011 fuori dal bar delle Chioppetelle con Serena, e che Simonetta Bianchi (la barista, ndr) nello stesso contesto ha visto entrare nel bar con un'altra ragazza e poi risalire in auto dove vi erano ad attenderli un ragazzo e una ragazza. Invece la Corte ha omesso del tutto di entrare nel merito della questione perché ha semplicemente ritenuto non attendibile Carmine Belli e inoltre ha rigettato la richiesta di acquisizione di Bianchi durante le indagini preliminari. Così, venuti a mancare i due testi principali che ne parlano, il ragazzo biondo è semplicemente sparito».
Le prime ricerche del "ragazzo biondo" risalgono al 2002: è Pizzo, assistente di polizia, a riferire dell'anomalia, ovvero della mancanza agli atti della testimonianza dell'avvistamento dello stesso "biondo" fuori dal bar. Il primo a descriverlo fu Carmine Belli. Per la Corte, però, la testimonianza del carrozziere è incerta. Stesso sull'altezza del giovane descritto fuori dal bar, di circa 1.70 centimetri (altezza indicata pure da Bianchi), mentre Marco è 1 metro e 80. Il pm, nei motivi d'appello, sottolinea come la valutazione dell'altezza del giovane sia condizionata dal punto in cui si trovavano i testimoni e come l'incertezza del carrozziere (arrestato per la morte di Serena e poi assolto in tutti i gradi di giudizio) sia solo iniziale, «provato dalla vicenda che gli ha lasciato una certa diffidenza nei confronti della giustizia. Ma è apparso orientato nei ricordi, nel tempo e nello spazio».