Spazio satira
Il delitto
29.03.2023 - 13:00
Daniele Viti, quarantatreenne di Veroli
È stato trovato morto nel suo appartamento in via dei Pisoni al Quadraro, a Roma, dopo la mezzanotte di domenica scorsa. Andrea Fiore, cinquantaquattro anni, è stato ucciso con un colpo di pistola al torace. È stato proprio lui a chiamare le forze dell'ordine e a chiedere aiuto. All'arrivo dei soccorsi per l'uomo, che svolgeva il lavoro di carrozziere, non c'era ormai più nulla da fare.
Sotto accusa per concorso in omicidio è finito un quarantatreenne di Veroli, Daniele Viti. È stato fermato lunedì sera dagli agenti della polizia. Dopo le formalità di rito è stato portato nel carcere romano di Regina Coeli, in attesa dell'udienza di convalida. Sarà interrogato domani.
L'ipotesi di reato che la Procura gli contesta è di concorso in omicidio insieme ad altre persone, delle quali al momento non è nota l'identità. Sembrerebbe che siano tre i complici. Da chiarire se Viti sia entrato nell'abitazione della vittima, se sia stato proprio lui l'esecutore materiale dell'omicidio o se abbia accompagnato il killer. Da indiscrezioni sembrerebbe che la polizia sia risalita al verolano attraverso i documenti contenuti nel portafoglio trovato nell'abitazione della vittima. Gli investigatori non escludono che l'omicidio di Fiore sia collegato a quello avvenuto circa due settimane fa a Porta Furba, sempre nella capitale, dove Luigi Finizio è stato freddato a colpi di pistola davanti ad un distributore di benzina. Le vittime si conoscevano ed erano amiche.
La ricostruzione
«Aiuto, mi hanno sparato». Con un filo di voce, domenica notte, Andrea Fiore ha pronunciato queste parole sulla linea telefonica del 112. Immediatamente si sono attivati i soccorsi. All'arrivo gli agenti delle Volanti hanno trovato il portone dell'appartamento del cinquantaquattrenne chiuso a chiave. È stato necessario far intervenire i vigili del fuoco per forzare l'ingresso ma quando hanno aperto, Fiore era già morto. Il cadavere era dietro la porta.
Secondo una prima ipotesi, Fiore potrebbe aver aperto la porta di casa a qualcuno che conosceva e che poi gli ha sparato. Chi ha sparato lo ha freddato con un colpo di pistola al torace che non gli ha lasciato scampo. Il personale medico giunto sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo.
Le indagini
Le indagini della polizia hanno portato nella notte tra lunedì e martedì al fermo del verolano Daniele Viti. A eseguirlo sono stati gli agenti della Squadra Mobile - Sezione omicidi, su decreto del sostituto procuratore Eleonora Fini. Quando i poliziotti lo hanno raggiunto stava tornando a casa al Corviale insieme alla compagna. Si indaga sul mondo della droga.
Il fermo
Il quarantatreenne, difeso dall'avvocato di fiducia Giampiero Vellucci, dopo le formalità di rito è stato tradotto nel carcere di Regina Coeli. Domani è previsto l'interrogatorio. Il verolano da circa tre mesi si era trasferito a Roma insieme alla compagna. Per diverso tempo ha vissuto e lavorato in Irlanda dove ha gestito un ristorante. Daniele Viti ha due procedimenti pendenti a suo carico nel tribunale di Frosinone per i reati di maltrattamenti e stalking nei confronti dei genitori e della sorella. Dopo il periodo natalizio ha lasciato Veroli e si è trasferito a Roma. Proprio nella capitale l'altro ieri notte è stato fermato, poco prima di rientrare nella sua abitazione romana. L'accusa per il quarantatreenne è di concorso in omicidio. Gli investigatori starebbero cercando tre complici. Le indagini della Squadra Mobile proseguono senza sosta. Sequestrato anche il telefono della vittima per capire se la sera in cui è stato ucciso stesse aspettando qualcuno o se comunque possano esserci dati e informazioni utili per ricostruire l'agguato avvenuto nella notte a domenica e lunedì nella capitale.
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