A diciotto giorni dal terribile fatto sanguinoso avvenuto a Suio, finalmente è giunta una notizia importante e positiva. Miriam Mignano è stata dimessa ed è potuta tornare accanto ai suoi familiari, che sapranno stare al suo fianco, in un momento tanto difficile per la trentenne di Castelforte. L'altro giorno, infatti, Miriam ha lasciato l'undicesimo piano del policlinico Agostino Gemelli, ospedale dove era ricoverata dal 7 marzo scorso, giorno in cui si è verificata la sparatoria, costata la vita al sessantaseienne di San Giorgio a Liri, Giovanni Fidaleo, e il ferimento della stessa donna, per mano di Giuseppe Molinaro, il cinquantacinquenne rinchiuso nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.

Miriam era stata trasferita in eliambulanza al nosocomio romano, con una diagnosi di ingresso di "trauma da arma da fuoco"; per lei prognosi riservata, sciolta il 9 marzo dopo l'intervento chirurgico e, quindi, giudicata guaribile in novanta giorni, salvo complicanze che fortunatamente non ci sono state. I sanitari del policlinico capitolino hanno ritenuto buone le condizioni di Miriam, che ha lasciato l'ospedale dopo sedici giorni. Non ha raggiunto Castelforte, ma è rimasta a Roma in casa di familiari, chiamati ora a far superare le conseguenze di un episodio che avrebbe potuto avere conseguenze più tragiche per la ragazza che, a settembre, compirà trentuno anni.

Del resto anche lo stesso Gip del Tribunale di Cassino Alessandra Casinelli ha precisato che la condotta del Molinaro nei confronti della donna «appare sicuramente idonea a cagionarne la morte. Si desume dalla natura del mezzo usato, un'arma da fuoco, dal numero dei colpi inferti e dai distretti corporei presi di mira e attinti, ossia l'area dell'addome e del petto, parti del corpo che racchiudono organi vitali». Il calore della sua splendida famiglia, i cui componenti hanno vissuto con lei questa bruttissima esperienza, sarà determinante per aiutare Miriam a ritornare a vivere una vita tranquilla e serena. Sul fronte delle indagini è possibile che l'unica testimone del delitto Fidaleo possa essere riascoltata dagli inquirenti; un'ipotesi tutt'altro che da escludere, anche per chiarire alcuni dettagli relativi al precedente interrogatorio e soprattutto in considerazione da quanto affermato da Giuseppe Molinaro.