Il 27 marzo, ricorrono i 151 anni della nascita, a Ceccano, di Aristide Ceccarelli. Quasi per uno scherzo del destino è tornato d'attualità lo scontro legale sull'eredità lasciata da una delle figlie, la principessa Fernanda Brancaccio. Con un legato, la donna, morta nel 2014, a 107 anni, vedova del principe Marcantonio Brancaccio, dispose nel 2009 che «per onorare la memoria del mio adorato padre Aristide Ceccarelli», di lasciare «30.000 euro al comune di Ceccano per 20 conferenze annuali di commemorazioni da tenersi nella sala del mosaico romano» di palazzo Antonelli e «200.000 euro allo stesso Comune per fare beneficenza ai bisognosi del paese».
Aristide Ceccarelli era un anarchico e sindacalista che visse a Roma dove fu uno dei più attivi esponenti del movimento libertario. Fu segretario della camera del lavoro di Roma e più volte arrestato e processato per motivi politici. Ebbe due figlie, una nota come Bianca Star, soubrette degli anni Trenta, l'altra, Fernanda avrebbe poi sposato il principe. Dopo un primo ricorso sull'eredità, conclusosi con una mediazione, una nuova causa è stata intentata da una lontana parente della principessa, Maria Luisa Bottini. Questa ha contestato, con l'avvocato Carlo Orazi, il lascito milionario al Comune di Roma e alla fondazione.
Proprio contro la fondazione Brancaccio si è aperto il nuovo fronte davanti al tribunale civile. Il legale, però, precisa che non è stato impugnato il lascito in favore del Comune di Ceccano. Intanto la ricorrente ha presentato dei documenti per contestare i lasciti alla fondazione, ma soprattutto la volontà di Fernanda.