È stato condannato a sei anni e mezzo di carcere dai giudici dell'Ottava sezione penale del Tribunale di Roma Mauro Carfagna, titolare di una sala giochi a Ostia. Carfagna, nato a Roma ma residente a Ceccano, era accusato di avere corrotto l'ex dirigente del commissariato di polizia della città sul litorale romano, Antonio Franco, per non far risultare la presenza di Ottavio Spada (detto Marco) nel suo locale, oltre che per essere informato in anticipo su eventuali controlli.

Invece, sempre l'Ottava sezione del Tribunale capitolino, ha inflitto nove anni di carcere e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici allo stesso Antonio Franco. L'ex commissario era accusato di corruzione, rivelazione del segreto d'ufficio, soppressione di atti, falso e violazione del codice in materia di protezione dei dati personali. In totale erano 14 gli anni chiesti dal pm Mario Palazzi nei confronti degli imputati. Insieme a Mauro Carfagna e Antonio Franco, nel processo sono state condannate altre due persone.

La vicenda
I fatti risalgono agli anni tra il 2015 e il 2016. All'ex dirigente del commissariato di Ostia, secondo l'impianto accusatorio, è stato contestato di avere compiuto «atti contrari ai doveri del suo ufficio anche sotto il profilo della violazione dei doveri di imparzialità della pubblica amministrazione». Inoltre, secondo la Procura, Franco sarebbe inoltre intervenuto «in seguito ai controlli nelle sale giochi gestite da Carfagna, effettuati dal personale appartenente al commissariato da lui diretto, per risolvere le questioni insorte. E questo assicurando un esito favorevole alle procedure amministrative attivate o, comunque, di minore pregiudizio». Dunque, sembra chiudersi, almeno per il momento la vicenda giudiziaria che ha visto in primo piano la corruzione di un ex responsabile della Polizia di Stato, di un gestore di sale giochi e del clan degli Spada.