Nella villa comunale di Cassino le cessioni erano continue. Pure ai minorenni. Ed è questa una delle aggravanti contestate dalla procura di Cassino nei confronti di sei stranieri (molti egiziani e un gambiano) e un trentaquattrenne di Cassino. Per due dei cittadini extracomunitari - che nel frattempo hanno raggiunto l'Emilia Romagna e altre zone del Nord Italia - è stata applicata la misura cautelare, una ai domiciliari e una in carcere. Le altre misure riguardano divieti e obblighi di dimora nel territorio di Cassino.

In realtà le richieste di misura cautelare erano state avanzate nei confronti di nove soggetti, due dei quali poi risultati non destinatari di provvedimenti.
A pesare e non poco nelle contestazioni della procura, che ha affidato gli accertamenti ai carabinieri di Cassino, proprio le cessioni a ragazzi minorenni. Secondo gli inquirenti, infatti, nel market a cielo aperto della villa comunale della città martire tra il via vai di clienti più o meno abituali c'erano anche adolescenti. Ragazzini pronti a recuperare una dose per lo sballo del sabato sera.

Reati che sarebbero stati commessi tra il 2020 e 2021, prevalentemente nella zona centrale di Cassino, proprio ridosso della villa comunale. Sarebbe stato questo il passaggio fondamentale: l'attività - a dir poco fiorente - sarebbe stata ben piazzata nel cuore della città, per facilitare scambi e accordi. E, come accertato dai militari, l'intuizione dei sette coinvolti è risultata vincente per gli affari. Piccole dosi a ogni ora e di ogni tipo, con segnali convenzionali per "aprire" le saracinesche dei "negozi a cielo aperto" e concludere la trattativa.

Le indagini, durate oltre un anno, hanno documentato l'attività del gruppo e chiarito i ruoli di ciascuno consentendo al gip del Tribunale di Cassino di emanare un provvedimento cautelare nei loro confronti
A partire da oggi avranno luogo i primi interrogatori a Cassino. Tra i difensori degli indagati, l'avvocato Matteo Salvatori che con molta probabilità avanzerà richieste di misure meno afflittive.