L'inchiesta sull'omicidio di Thomas Bricca ruota tutta sui telefonini. È da lì che gli investigatori confidano di trovare gli anelli mancanti alla soluzione del caso.
Ieri, a Roma i carabinieri del Racis hanno estratto la copia forense dall'iPhone di Mattia Toson, 21 anni, indagato per concorso nell'omicidio di Thomas insieme al padre Roberto, 47, ex agente della polizia penitenziaria. Oggi, invece, il sostituto procuratore Rossella Ricca darà incarico, sempre al Racis, di compiere la stessa attività sull'altro telefono acquisito, quello del fratello di Mattia, Niccolò. Quest'ultimo, però, non è indagato. Venerdì scorso, gli investigatori lo hanno voluto sentire a sommarie informazioni per confrontare la sua versione con quelle già raccolte.

La procura sta vagliando attentamente l'alibi di Mattia e Roberto Toson. Il primo era presente alla festa all'agriturismo di Veroli, dove sarebbe giunto, la sera del 30 gennaio, quella della sparatoria in via Liberio, oltre le 21. Il padre alla festa invece non sarebbe andato. Sempre nello stesso agriturismo era presente Niccolò che sarebbe giunto separatamente rispetto al fratello.
Sulle possibili discrasie delle dichiarazioni dei sospettati si sta muovendo la procura che ha evidenziato un buco nell'orario. Buco che il procuratore Antonio Guerriero sta cercando di colmare affidandosi agli accertamenti tecnici dei carabinieri del Racis.

Dalle chiamate, dai messaggi, dalle chat, dalle immagini, anche se già cancellati, la procura spera di trovare nuovo impulso.
A muoversi è anche la famiglia di Thomas, assistita dall'avvocato Marilena Colagiacomo che ha nominato come consulente Marzo Zonaro. Questi seguirà le operazioni sui telefonini di Mattia e Niccolò. All'esito di questi accertamenti, gli avvocati Umberto Pappadia e Angelo Testa, difensori di padre e figlio, si sono riservati la possibilità di avvalersi anch'essi di un consulente di parte.

In base a quanto ricostruito finora dalla procura frusinate a bordo dello scooter T max arrivato fino all'ex campo di basket del Girone, la sera del 30 gennaio, ci sarebbero pertanto Roberto e Mattia Toson. Con quali ruoli lo dovrà accertare il proseguo dell'indagine. Per ora la procura contesta loro di aver agito in concorso e «aver cagionato la morte di Thomas Bricca esplodendo un colpo d'arma da fuoco».
Il movente, in base a quanto emerso finora, sarebbe la risposta alle risse che si erano verificate nei due giorni precedenti al delitto. Il vero obiettivo, però, non era Thomas, colpito per sbaglio, al posto di un ragazzo marocchino ora lontano da Alatri.