L'asse attrezzato, nella zona industriale di Ceprano, è cosparso di buche e rifiuti. Lo segnala l'ex sindaco Giovanni Sorge, che mette in evidenza i problemi dell'arteria al servizio delle attività produttive. Una strada che, a suo dire, dovrebbe essere tenuta pulita e sottoposta a manutenzione, soprattutto considerando l'importanza del collegamento per le imprese locali. Come fa notare Sorge, le buche profonde mettono a rischio la sicurezza della circolazione, come i depositi abusivi di rifiuti, che a volte hanno preso fuoco. In ogni caso, sottolinea l'ex sindaco, il decoro della zona è compromesso e i servizi alle imprese risultano inefficienti.

«L'asse attrezzato ormai è impercorribile - esordisce Sorge - decine di buche sparse, anche profonde e pericolose, con i rifiuti che fiancheggiano la strada. Ma non solo piccoli scarti, veri e propri cumuli di plastica, oggetti ingombranti, vetro e materiali di ogni genere e dimensioni abbandonati fra la vegetazione e nei prati. È vergognoso! La zona industriale dovrebbe essere il fiore all'occhiello di una città, il fulcro dell'economia locale, servita al meglio e dotata di infrastrutture. I coraggiosi imprenditori dovrebbero essere sostenuti, certamente non lasciati soli. Di sicuro la presenza delle discariche a cielo aperto è da attribuire agli incivili, non agli amministratori comunali, ma questi ultimi devono intervenire per arginare il fenomeno e restituire il dovuto decoro alle zone periferiche. In passato, più di una volta ha preso fuoco la plastica abbandonata lungo lo stradone Asi e le colonne di fumo nero hanno messo a rischio gli utenti della strada. Ovviamente, il deposito abusivo di rifiuti genera anche simili rischi, oltre a inquinare l'ambiente».

Per Sorge, quindi, bisogna intervenire e subito. «La situazione della zona industriale è indecorosa - conclude l'ex primo cittadino - E non può essere interessante per potenziali investitori che di certo non vengono attratti da un contesto produttivo degradato come quello di Ceprano. Anche perché il settore economico attraversa una fase molto delicata e l'impegno degli amministratori locali è fondamentale non tanto per rilanciare lo sviluppo delle attività produttive, ma almeno per mantenere nelle condizioni più favorevoli quelle esistenti».