Ancora sviluppi sull'omicidio di Giovanni Fidaleo e il ferimento di Miriam Mignano da parte di Giuseppe Molinaro, che, come è noto, è stato colpito da un altro ordine di custodia cautelare emesso dalla Procura di Cassino, ad integrazione di un vizio del precedente.
Sulla vicenda è intervenuto Mario Ciorra, titolare della Nuova Suio srl, che ha annunciato la costituzione di parte civile nel procedimento, attraverso l'avvocato Salvatore Coletta, poiché la società è parte lesa. Ciorra, nel contestare le presunte indiscrezioni circa le dichiarazioni rilasciate ai Carabinieri da Miriam Mignano, che, come è noto sono state segretate, auspica che sulla questione si faccia chiarezza.
«L'opinione pubblica - ha affermato Ciorra - tende a individuare Gianni Fidaleo come l'unico responsabile di quanto accaduto e ciò è assurdo.
A questo mi oppongo con tutte le mie forze e soprattutto con la forza della verità e io, che ritengo di conoscere bene i fatti pregressi seppure all'oscuro di quelli successivi, ricordo che i processi si celebrano nelle sedi opportune. Posso fornire tutti gli elementi umani verificatisi fin dal primo incontro con Miriam. Bisogna tenere conto della immane tragedia costituita dalla morte prematura della mamma.
Questa ragazza mi fu presentata dal padre, una cara persona, affinché studiassimo insieme come poterle far ricomparire il sorriso.
Non ricordo mai di averla vista sorridere nemmeno per un secondo. Io ho cercato in tutti i modi di metterla a proprio agio, ma, ovviamente, la tragedia della scomparsa della madre era pesante».
Mario Ciorra spiega di averle affidato l'incarico di estetista del centro benessere, visto che aveva il titolo, ma poi lei stessa chiese di essere trasferita nel reparto termale dove aveva altre persone con cui dialogare.
«La raccomandai a tutte e ricordo benissimo che lei mi disse di essere stata accolta come una figlia - aggiunge Ciorra - Questo fino ad una certa data.
Sono venuto però ora a sapere che la realtà è stata del tutto diversa e comunque a me mai riferita.
Miriam era addirittura colei che impartiva ordini sulla base di una presunta protezione del direttore.
È stata rappresentata come una maliarda divoratrice di uomini, ma anche qui, con tutte le mie forze, respingo tali indegne affermazioni. Una cosa è certissima.
La mia percezione è che Miriam non è stata mai di questa mentalità e sarò più analitico allorquando sarò sottoposto ad interrogatorio. A me ora interessa solo che la verità sia ristabilita, in ordine ai precedenti.
Da quello che si intuisce - ha concluso - ora si sta cercando di spostare gli esatti termini della verità in modo da ritenere Gianni Fidaleo come la causa determinante dell'accaduto. Ricordiamoci che è la vittima».