Il 30 gennaio di un anno fa il professor Roberto Vitelli, uscito per fare un giro in bicicletta, veniva travolto e ucciso. Ieri, il gup del tribunale di Frosinone Fiammetta Palmieri ha accolto la richiesta di patteggiamento di uno dei due imputati A.D. 24 anni, romano, ma di origini di Vallecorsa, a un anno e tre mesi. Quest'ultimo era il guidatore della Smart Forfour che ha investito e ucciso il docente. L'altro imputato, E.C., 35 anni, di Ceprano è stato rinviato a giudizio per l'udienza del 29 giugno davanti al giudice monocratico Antonio Ruscito.

Secondo quanto ricostruito dalla procura di Frosinone il conducente della Smart, mentre percorreva via Gaeta, in zona Ceccano, dopo una curva si trovava la propria corsia «parzialmente intralciata dall'autovettura Fiat Panda» condotta dal cepranese. Il primo, per evitare l'impatto con la Panda, frenava e - come contestato dalla procura - «compiva una manovra verso sinistra , tanto che finiva dapprima nella corsia opposta, e quindi in parte sul ciglio erboso posto oltre il margine sinistro della carreggiata, percorrendo un tratto di circa 45,50 metri su asfalto ed erba». La Smart, a una velocità stimata di 68 chilometri orari, «tentava una manovra di recupero verso destra, al fine di immettersi di nuovo sulla propria corsia» ed in quel momento avveniva l'investimento del ciclista che procedeva in direzione opposta. Per il professore non c'era nulla da fare.

Tale condotta, però, è stata considerata non di esclusiva colpa dell'uomo che ha patteggiato la pena. Contestato al conducente della Panda la mancata precedenza alla Smart e aver impegnato via Gaeta «senza assicurarsi di poter effettuare la manovra senza creare pericolo o intralcio agli altri». La moglie e la figlia di Vitelli sono state rappresentate dagli avvocati Paola Pagliarella e Giampiero Vellucci, A.D. da Claudia Padovani e Giuseppe Spaziani e E.C. da Franco Cionfoli.