Il telefonino di Mattia Toson, i testimoni risentiti per ricostruire la scena del delitto e rivalutare gli alibi, ma anche un secondo uomo del quale si sa poco o nulla.
Le indagini dei carabinieri per accertare quanto accaduto la sera del 30 gennaio in via Liberio vanno avanti in ogni direzione. Intanto, c'è attesa per il lavoro che, il 21 marzo, dovrà fare il Racis. La procura di Frosinone ha incaricato il raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche di effettuare una copia forense dello smartphone di Mattia Toson. Nell'atto notificato alle parti, comincia a prendere forma una, seppur parziale, ricostruzione della sparatoria costata la vita al diciannovenne Thomas Bricca.

Secondo la provvisoria contestazione formulata dalla procura frusinate Mattia Toson è indagato per omicidio in concorso con una persona ignota. E anche su questa figura si concentrano le attività condotte dalla procura. Quel che è certo è che sullo scooter T max utilizzato per arrivare al "Girone" sparare e uccidere Thomas, peraltro nemmeno il reale obiettivo, come dichiarato da un altro giovane, ora non più ad Alatri, c'erano due persone. Chi erano e chi ha fatto cosa deve essere ancora ricostruito.

In procura sperano che un contributo possa arrivare dall'estrapolazione dei dati contenuti (anche quelli ormai cancellati) dallo smartphone di Mattia Toson. Intanto, l'avvocato Marilena Colagiacomo, che assiste la famiglia Bricca per l'accertamento tecnico irripetibile ha nominato un proprio consulente nella persona di Marzo Zonaro, esperto di consulenza criminalistica ed iscritto all'albo dei periti del tribunale di Roma.

In questi giorni, intanto, i carabinieri hanno sentito diverse persone tra quelle già ascoltate per metterle a confronto con altre dichiarazioni e accertamenti già acquisiti. Grande attenzione anche sull'alibi fornito da Mattia Toson che, quel 30 gennaio, ha dichiarato di aver preso parte a una festa in un agriturismo. Il suo arrivo, dopo le 21, e la sua uscita dalla festa sono attentamente vagliati dagli investigatori anche con riferimento ad alcuni buchi che sarebbero emersi nella ricostruzione.

Lo stesso Mattia Toson, assistito dagli avvocati Angelo Testa e Umberto Pappadia, è stato ascoltato, il 27 febbraio, dal procuratore Antonio Guerriero e dal sostituto Rossella Ricca per sei ore. In precedenza era già stato sentito dai carabinieri un paio di giorni dopo il delitto.