Il complesso religioso del convento di S. Francesco a Vicalvi sta vivendo un'ulteriore pagina della vicenda ultracentenaria che lo vede conteso tra il Comune di Vicalvi (che ne rivendica la proprietà) e la Provincia Romana dei Frati Minori Conventuali alla quale, invece, risulta intestato. È successo che al Comune vicalvese è giunta una lettera da parte della Provincia Romana dei Frati Minori Conventuali nella quale si chiede di conoscere la destinazione d'uso dei locali afferenti alla chiesa. Subito in Comune c'è stata agitazione per quella richiesta e, nel contempo, è stata messa in moto la macchina per conoscere nei dettagli le intenzioni dei Frati.

Per questa ultima pagina della storia e per le altre ancora aperte, il Comune di Vicalvi ha dato incarico all'avvocato Vincenzo Savo di Frosinone di chiedere lumi in proposito e di ripercorrere la vicenda processuale che negli ultimi anni ha avuto un'impennata con ricorsi da entrambi gli attori alla giustizia amministrativa, magari partendo dalla richiesta contenuta nella lettera appena recapitata in Comune. Si cerca, cioè, di scoprire cos'altro bolle in pentola e se il complesso monastico di S. Francesco sarà protagonista di ulteriori avventure più terrene che divine.

La storia giudiziaria del convento di S. Francesco a Vicalvi parte nel 1890 con l'ultimo atto datato ottobre 2022: il tribunale di Cassino decise a seguito della controversia che riguardava la natura demaniale del Convento del cui sgombero si sono sfidati la Provincia Romana dei Frati Minori Conventuali e il Comune, pretendendo di esserne esclusivi proprietari, sia pur per ragioni contrapposte. A far pendere l'ago della bilancia dalla parte dei Frati il fatto che il Comune di Vicalvi non aveva fatto valere alcune clausole a suo favore quando negli anni avvenivano passaggi testamentari e donazioni.

Nel documento del 1890 era presente una clausola: il bene sarebbe rientrato nella proprietà e nel possesso del Comune di Vicalvi qualora nella chiesa annessa al Convento e nelle sue pertinenze non fosse stato esercitato il culto a favore della popolazione locale. Vicalvi e l'intera Valle di Comino si chiedono quale destino riserverà il futuro al convento di S. Francesco.