Si è svolta ieri pomeriggio davanti al gip Domenico Di Croce la prima parte dell'incidente probatorio a carico di un ventottenne di Frosinone, accusato di violenza nei confronti di una minorenne dell'isola di Ponza. La ragazza doveva già essere sentita lo scorso anno ma le condizioni psichiche legate al trauma della violenza hanno indotto il Tribunale di Cassino ad attendere che facesse un percorso psicologico utile a rendere genuine le dichiarazioni circa il grave fatto di violenza avvenuto sull'isola pontina ormai quasi due anni fa, in una situazione che ancora è da chiarire nei dettagli.

Ieri in aula è stato sentito lo psicologo incaricato quale consulente tecnico d'ufficio, che ha sostenuto la capacità della vittima di poter riferire sull'accaduto, nonostante il grado di suggestionabilità della giovane, oggi ancora minorenne.
I fatti si sarebbero verificati l'8 agosto del 2021: il ragazzo avrebbe preso con la forza il braccio della studentessa conducendola sul retro di un furgone e lì le avrebbe usato violenza costringendola ad avere un rapporto sessuale orale. La ragazzina quando è riuscita a divincolarsi è tornata a casa in località Giancos ed ha raccontato tutto ai genitori, che quel giorno stesso hanno presentato denuncia ai carabinieri dell'isola.

Due giorni dopo la vittima è stata sentita a sommarie informazioni insieme ai genitori presso la compagnia dei carabinieri di Gaeta. Il 15 novembre 2021 la Procura di Cassino, vista l'età della vittima, ha chiesto di poter procedere all'incidente probatorio che ha richiesto però una preliminare escussione dello psicologo consulente che sarà presente all'udienza fissata per sentire la studentessa di Ponza, il 5 maggio prossimo. Quel giorno saranno presenti oltre al consulente tecnico della Procura anche i difensori dell'imputato, gli avvocati Pasquale Cirillo del foro di Frosinone e Massimo Titi del foro di Roma.

In quella data si cercherà di cristallizzare la prova madre di questa incredibile vicenda avvenuta sull'isola di Ponza in piena estate e in danno di una minorenne con sue fragilità legate all'età e al carattere.
I genitori della ragazzina hanno annunciato che si costituiranno parte civile, mentre la difesa dell'imputato chiede che sia ricostruita l'esatta dinamica dei fatti. Il reato di violenza sessuale contestato al giovane di Frosinone è aggravato dall'età della vittima, poco più di 14 anni all'epoca in cui sono avvenuti i fatti oggetto di accertamento giudiziario.