Gli aumenti salariali agli operai Stellantis piacciono. È stato ribadito ieri all'assemblea nazionale dei rappresentati sindacali dei Gruppi Cnhi, Ferrari, Iveco, Stellantis. Nel dibattito, che ha coinvolto le Rsa di tutti gli stabilimenti d'Italia interessati, è emersa una valutazione estremamente positiva dell'intesa raggiunta la scorsa settimana a Torino, dopo 4 mesi di trattativa.
Per il segretario generale della Fim Cisl Roberto e Benaglia e il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano che sono intervenuti nell'assemblea «questo contratto è unico nel panorama italiano.
È stato rinnovato in pochissimo tempo e ha portato ai lavoratori il recupero dell'inflazione, tutelando il loro potere d'acquisto portando nelle tasche dei lavoratori 207 euro, + 11,3% di aumento dei minimi in 2 anni, 400 euro di una tantum e aumento dei premi di risultato; ma anche un robusto rafforzamento del welfare con ulteriori 200 euro a maggio 2023 e importanti miglioramenti normativi oltre che, nuovi diritti e tutele, flessibilità, formazione e diritto allo studio, orario di lavoro e la partecipazione attraverso le commissioni e gli Osservatori oltre che nuovi diritti sindacali».
Un contratto - che secondo Benaglia e Uliano - farà da apripista agli altri rinnovi contrattuali per il recupero totale dell'inflazione. La scelta di due anni del rinnovo della parte salariale - sottolineano i due - è stata una scelta precisa di tutela dei lavoratori, perché nessuno ha la sfera di cristallo per sapere fra 4 anni quale sarà il livello d'inflazione.
Oggi, anche a Cassino come in tutti gli stabilimenti italiani la votazione formale attraverso la quale tutte le Rsa valideranno il nuovo contratto. Intanto proprio nel Plant laziale si continua a lavorare senza fermi produttivi da più di due settimane e con l'entusiasmo di chi ha visto svelarsi, dopo tanta attesa, un piano industruale locale ricco di prospettive con la nuova piattaforma Stla large.