A processo con l'accusa di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. Nei guai una trentacinquenne anagnina. Nell'udienza di ieri mattina è stata ascoltata la polizia giudiziaria che ha descritto le operazioni di indagine e le anomalie rilevate. Stando alle accuse, la donna avrebbe fatto carte false nella presentazione della domanda, pur di ottenere il reddito di cittadinanza.

La ricostruzione
Avrebbe occultato i soldi su un altro conto, dichiarando in tal modo una situazione patrimoniale non corrispondente alla realtà. Avrebbe, quindi, svuotato il conto corrente al fine i scendere con la giacenza media al di sotto della soglia consentita quale requisito minimo per l'ottenimento del beneficio. Inoltre, sempre stando alle accuse, l'anagnina avrebbe omesso di specificare che nel suo stato di famiglia vi fosse anche il compagno che lavora regolarmente come operaio e che ha un reddito. La donna disconosce gli addebiti e le omissioni contestate, sostenendo che lei e il compagno risiedono in due immobili differenti e le somme non sarebbero state occultate, ma utilizzate per l'acquisto di beni di prima necessità. L'udienza è stata aggiornata a maggio per sentire la trentacinquenne e i testimoni della difesa. La donna si è rivolta all'avvocato Pietro Polidori per la sua difesa.