Sarà affidato lunedì l'incarico per "studiare" il telefono cellulare di Mattia Toson, il ventiduenne indagato per concorso in omicidio nell'inchiesta sulla morte di Thomas Bricca.
L'appuntamento è per lunedì in procura, a Frosinone, dove sarà affidato al Racis l'incarico per accertamenti tecnici irripetibili sul telefono di Mattia Toson. Una questione di forma ha, di fatto, determinato la necessità di procedere per gradi e quindi prima con l'affidamento e poi con l'esame sulla memoria dell'apparecchio, inizialmente fissato sempre per lunedì.

Obiettivo della procura di Frosinone è arrivare quanto prima a una soluzione dell'omicidio, così come annunciato dal procuratore Antonio Guerriero nell'incontro di giovedì con i genitori di Thomas Bricca, che ha spiegato che l'inchiesta è «in una fase avanzata e delicata». Il riserbo resta massima su tutte le attività anche per non dare un vantaggio ai responsabili, come più volte ribadito dal procuratore nel corso dell'incontro con Paolo Bricca e Federica Sabellico, accompagnati dall'avvocato Marilena Colagiacomo che li rappresenta.

Lunedì, quindi, sono state convocate tutte le parti in modo da consentire di affidare al Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche l'incarico di analizzare memoria e contenuto dello smartphone di Mattia. Si cercheranno conversazioni, chat, messaggi scambiati dall'indagato nelle ore precedenti e successive al delitto anche per metterle a confronto con l'alibi fornito dal giovane (la partecipazione a una festa in un agriturismo di Veroli) e le dichiarazioni raccolte dagli investigatori dell'Arma dei carabinieri.

Finora, infatti, mancano ancora diversi elementi da mettere insieme. A cominciare dall'arma utilizzata per il delitto, un revolver, che non è stata ritrovata. Stessa cosa per lo scooter Yamaha T Max impiegato dagli assassini per arrivare fino al Girone, sparare e poi scappare.
Il 20 febbraio nella zona delle Fraschette i carabinieri avevano effettuato una serie di controlli finalizzati al rinvenimento di tracce da collegare al delitto. Ma finora nulla di concreto è emerso. Da qui la necessità di andare avanti e mettere al suo posto ognuno degli incastri necessari a risolvere il giallo.
Dal cellulare di Mattia gli investigatori si aspettano, evidentemente, di risolvere quei dubbi avanzati anche nel corso dell'interrogatorio di sei ore al quale lo stesso giovane, difeso dagli avvocati Angelo Testa e Umberto Pappadia, era stata sottoposto nell'ufficio del procuratore Guerriero alla presenza pure del pm Ricca.