Sciolta la prognosi per Miriam Mignano, carcere confermato per Giuseppe Molinaro e perizia autoptica sul corpo di Giovanni Fidaleo.
Ieri non sono mancate le novità circa i gravi fatti di sangue avvenuti martedì scorso all'interno dell'albergo termale Nuova Suio, costato la vita a Giovanni Fidaleo.
La giornata si è aperta con la lieta novità giunta dal Policlinico Gemelli di Roma, dove è ricoverata Miriam Mignano.

Infatti è stata sciolta la prognosi e la trentenne trasferita al reparto di chirurgia d'urgenza.
Un sospiro di sollievo da parte dei familiari, che non solo hanno dovuto subire la pressione mediatica, ma hanno sofferto per tre giorni, durante i quali la vita della guardia giurata dell'Italpol era in serio pericolo.
I sanitari del nosocomio romano sono intervenuti chirurgicamente per lo scoppio dell'intestino tenue e dell'intestino crasso e per le lesioni dell'ala iliaca destra; lesioni procurate dai due colpi che hanno raggiunto la trentenne di Castelforte.

Nel pomeriggio, poi, sono giunte le notizie di carattere giudiziario dal casertano, dove l'omicida, il cinquantaseienne Giuseppe Molinaro, è stato interrogato dal Gip della Procura di Santa Maria Capua Vetere Stefania Castaldi, che ha convalidato l'arresto ed ha confermato la permanenza in carcere, per la possibile reiterazione del reato.
I suoi legali, gli avvocati Giampiero Guarriello e Paolo Maria Di Napoli, avevano chiesto l'adozione di una misura meno afflittiva come gli arresti domiciliari.

Una richiesta respinta dal magistrato che ha escluso la premeditazione e, dichiarando la propria incompetenza territoriale, ha trasmesso gli atti alla Procura di Cassino.
Al magistrato il Molinaro ha ripetuto quanto già scritto nel comunicato ufficiale di ieri degli avvocati e cioè che non voleva commettere il delitto, ma che l'incontro doveva essere solo di chiarimento. Su tutta la vicenda resta comunque il pesante elemento relativo allo stato psicologico del Molinaro, il quale, dopo il delitto, si è recato nello studio di Teano della psicologa Onesta D'Angelo, che lo seguiva, e alla quale ha consegnato la pistola di ordinanza, con all'interno ancora otto proiettili, in quanto sette erano stati esplosi all'indirizzo di Giovanni Fidaleo e Miriam Mignano.

E forse proprio sullo stato psicologico dell'uomo che potrebbe puntare la strategia difensiva degli avvocati, visto che la responsabilità di quanto accaduto è chiara.
E intanto questa mattina, presso l'obitorio dell'ospedale Santa Scolastica di Cassino, sarà effettuato l'esame autoptico sulla salma di Giovanni Fidaleo, che, come già accertato dagli inquirenti, è stato raggiunto da quattro proiettili: tre al corpo e uno che lo ha colpito alla mascella.

La perizia necroscopica, su incarico del Pm del Tribunale di Cassino Chiara D'Orefice, sarà svolta dal dottor Gabriele Margiotta e alla stessa prenderà parte il consulente di parte nominato dalla famiglia Fidaleo, il dottor Antonio Oliva.
La stessa famiglia del sessantaseienne (il ventotto novembre ne avrebbe compiuto sessantasette) è assistita dall'avvocato Gianrico Ranaldi del foro di Cassino. Fissata anche la data dei funerali, che saranno curati dall'agenzia Circio. Infatti il magistrato ha già firmato la liberatoria che consentirà ai familiari di riavere a disposizione la salma di Giovanni già da oggi. In considerazione di ciò le esequie sono state fissate per domani pomeriggio alle 15, all'interno della chiesa di San Rocco a San Giorgio a Liri, città dove Giovanni viveva e dove sarà tumulato.

Prevista un'affluenza rilevante di persone provenienti da Itri, città natale del direttore della Nuova Suio, da Castelforte, ma anche da tanti centri limitrofi, dove risiedono amici e compagni di calcio, che hanno trascorso con lui momenti indimenticabili. Intanto proseguono gli accertamenti dei Carabinieri della Compagnia di Formia, che, dopo il sopralluogo dei Ris e aver raccolto gli altri elementi, definiranno tutta la dinamica della tragedia.