«No alla chiusura del corso, strada storica della città. Sì alla riqualificazione». Il centro cittadino è stato letteralmente tappezzato da cartelli e manifesti diffusi da alcuni commercianti della zona per manifestare la loro irremovibile contrarietà alla pedonalizzazione del corso della Repubblica, progetto bandiera dell'amministrazione Salera. La protesta è montata a margine dei summit convocati dall'assessore al Commercio Maria Rita Petrillo con le associazioni di categoria, dove è emersa la volontà di piazza De Gasperi di concretizzare l'isola pedonale, croce e delizia per le attività del centro: da un lato bar e ristoranti, più concilianti; dall'altro le attività storiche della città, soprattutto quelle legate all'abbigliamento. Il braccio di ferro, ormai, va avanti da settimane.

Confimprese Italia ha deciso di indire uno sciopero chiedendo agli esercenti di abbassare le serrande alle 19 e di apporre un lumino funebre davanti gli ingressi in segno di protesta. «Non riusciamo a trasmettere all'amministrazione che chiudere un tratto del corso della Repubblica creerà una montagna di problema non solo ai commercianti, ma a tutta la cittadinanza», spiega Florindo Buffardi, coordinatore territoriale di Confimprese. «La scorsa settimana - aggiunge - in un incontro abbiamo ribadito che non siamo contrari ad un progetto di isola pedonale. Lo siamo invece alla proposta di chiusura di una strada che sarebbe dovuta essere carrabile, quando invece dal progetto abbiamo rilevato che è previsto un unico livello stradale, dunque la carrabilità è tale solo per le emergenze».

Argomenta ancora: «Cassino non ha una viabilità tale da deviare il traffico su altre vie. Se le auto non transitano nel centro sarebbe la morte dei commercianti. Un dato che non è stato preso in considerazione è che il 40% degli acquirenti proviene da fuori città, dunque se andiamo a creare dei problemi incentiviamo l'esodo verso i centri commerciali, dove è più facile trovare parcheggio. All'isola pedonale non siamo contrari, però un progetto serio dovrebbe prevedere un'ampia zona di chiusura al traffico, una serie di servizi per agevolare la frequenza in quella zona. Non è la prima volta che come Confimprese discutiamo di un progetto di questa portata. Questa però è un'operazione di riqualificazione, che ci piace, ma chiudere una strada statale è troppo. I commercianti sono pronti a sedersi e a trovare un punto d'incontro. Ma la concretizzazione dell'attuale progetto provocherebbe la morte del commercio a Cassino».