Corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, induzione indebita, falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici e in certificati, truffa e peculato. Sono i reati che la procura contesta nell'inchiesta sulle revisioni alla motorizzazione di Frosinone. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio, il gup ha fissato al 22 settembre l'udienza preliminare.
Gli imputati sono l'ex direttore della Motorizzazione di Frosinone Salvatore Valentino, 53 anni di Guidonia Montecelio, Marco e Fabrizio Fortini, 50 e 51 di Alatri, titolari di una società di revisione, Stefano Fabrizi, 32, di Alatri, esaminatore del Caf, Giammario Picarazzi, 51, di Veroli, titolare di un'autoscuola, Paolo Caira, 60 anni, di Villa Latina, legale rappresentante del Caf di Atina, Marco Rossi, 42 anni, di Ceprano, Gianpaolo Testa, 56 anni, di Boville Ernica, Simone Scarselletta, 41 anni, di Anagni, Roberto Sementilli, 44 anni, di Ceprano, Gianluca Mafferri, 50, di Alatri Giovanni Berardi, 64, di Boville Ernica, tutti iscritti al corso per il rinnovo della carta del conducente, Alex Rossi, 38 anni, di Arnara, candidato a un esame, e Angelo Ferri, 71 anni, di Ferentino, titolare dell'Omav. Saranno difesi dagli avvocati Michele Arditi, Marco Cianfrocca, Tony Ceccarelli, Mario Cellitti, Pierpaolo Dell'Anno, Luigi Edoardo Cacace, Mario Ferri, Eleonora Fabrizi, Donatella Maria Caccerelli, Mariangela De Santis, Nicola Ottaviani e Giampiero Vellucci.
Stando alle accuse, raccolte dalla squadra mobile, l'ex direttore della Motorizzazione Valentino, fino al 2021 dirottava le revisioni nell'autofficina dei Fortini di modo che le revisioni avvenivano in tempi dimezzati rispetto a quelli della Motorizzazione «omettendo i necessari controlli volti a verificare l'efficienza dei veicoli e a garantire la sicurezza della circolazione». In base a quanto ricostruito dalla procura, il direttore avrebbe ricevuto dai titolari di fatto della Fortini gomme 2 srl «somme di denaro ed altre utilità».
Contestata la corruzione (a Valentino, Marco Fortini, Picarazzi e ai candidati) con riferimento all'omesso controllo «sui corsi di rinnovo della carta di qualità del conducente per trasporto cose» sulle sessioni svolte nel dicembre del 2020 e nel febbraio 2021. Con il patto che la frequenza non sarebbe stata obbligatoria, ogni candidato al corso avrebbe sborsato 300 euro. La procura ha così ipotizzato il reato di falso sulle attestazioni delle presenze dei candidati per indurre in errore la Motorizzazione sulla certificazione.
Induzione indebita è l'accusa per Valentino, Marco Fortini e Fabrizi per la richiesta di guide supplementari rispetto alle tre obbligatorie chieste dal Caf. Un episodio di corruzione pure per il conseguimento di una patente DE.
Per Valentino e Caira contestata l'induzione indebita per avere il primo - sostiene la procura - indotto il secondo «a dare a lui utilità consistite in rifornimenti di carburante». Valentino e Ferri devono difendersi dall'accusa di induzione indebita nelle sessioni di revisione o collaudo. A Valentino contestate altre induzioni indebite in qualità di tecnico alle sessioni di revisioni e collaudi, nonché la truffa nei moduli di richiesta di liquidazione presentati alla motorizzazione per una serie di missioni. Ipotizzate anche false attestazioni sul foglio presenze.