Sette colpi d'arma da fuoco partiti dalla pistola d'ordinanza di Giuseppe Molinaro contro Giovanni Fidaleo e Miriam Mignano, sei dei quali sono andati a segno.
Queste le certezze della sparatoria dell'altro pomeriggio all'interno dell'albergo termale Nuova Suio, a Suio Terme, che dopo i rilievi dei carabinieri è stato sottoposto a sequestro.
Con il passare delle ore si vanno sempre più chiarendo i particolari di una vicenda che ha destato profondo dolore e che si è conclusa con la morte del sessantaseienne Giovanni Fidaleo, direttore della struttura termale, e il ferimento di Miriam Mignano, trentenne da poco dipendente della società di vigilanza Italpol, attualmente ricoverata al policlinico Gemelli. Giuseppe Molinaro, appuntato dei carabinieri, è stato invece sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per omicidio e tentato omicidio.

La ricostruzione
I militari della compagnia di Formia, comandati dal maggiore Michele Pascale, hanno ricostruito i particolari. Molinaro, a bordo della sua Ford Focus, ha raggiunto l'Hotel Nuova Suio, in via delle Terme, chiuso in questo periodo in attesa della riapertura prevista in primavera. Giunto davanti all'ingresso ha notato che nella hall del locale c'erano Giovanni e Miriam. Con la sua pistola d'ordinanza ha sparato dall'esterno del locale, colpendo il primo in quattro punti del corpo, tre all'addome e uno alla mascella. Altri due colpi hanno centrato Miriam all'addome e all'altezza del seno. Credendo di averli uccisi, si è allontanato con la sua macchina, costituendosi poco dopo ai carabinieri di Capua che poi lo hanno accompagnato al carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Il corpo senza vita di Giovanni Fidaleo è rimasto all'interno dell'hotel per consentire gli accertamenti compiuti dal Ris di Roma e dai militari della compagnia di Formia. Al termine degli accertamenti tecnici effettuati sul posto, oltre ai locali della struttura ricettiva, sono stati sottoposti a sequestro la pistola d'ordinanza e l'autovettura Ford Focus del militare, sette bossoli esplosi cal. 9 PB, tre frammenti di ogive, una spranga di alluminio, varie tracce di natura ematica, un dvr del sistema di video sorveglianza dell'attività termale verosimilmente non funzionante e tre telefoni cellulari, di cui uno appartenente a persona informata sui fatti.
Dalla ricostruzione dell'episodio compiuta dagli inquirenti, sembra confermato il fatto che il movente del gesto sia da ricondurre alla gelosia nutrita dal militare nei confronti della donna, con la quale avrebbe avuto una relazione sentimentale recentemente terminata. La salma, a notte fonda, a cura della ditta Circio, è stata poi trasferita all'obitorio dell'ospedale Santa Scolastica di Cassino dove si svolgerà la perizia autoptica, che dovrebbe essere effettuata entro sabato prossimo.

Le accuse
Omicidio e tentato omicidio: queste le accuse contestate a Giuseppe Molinaro, l'appuntato dell'Arma sottoposto a fermo di polizia giudiziaria e rinchiuso nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Al momento non è stata contestata la premeditazione, non essendo emerse prove sul fatto che il carabiniere si fosse recato all'appuntamento con il proposito di uccidere Fidaleo.
Il militare, al quale sono state ritirate cautelativamente in via amministrativa altre armi che deteneva legalmente nella sua abitazione, ha ammesso le proprie responsabilità nel primo interrogatorio a cui è stato sottoposto nella caserma dei carabinieri di Capua. Il cinquantaseienne di Teano ha anche raccontato di aver incontrato la trentenne all'esterno dell'hotel, con l'obiettivo di recarsi insieme da Giovanni per un colloquio. Poi come sono andate le cose lo potrà raccontare Miriam, quando le sue condizioni lo permetteranno.

Giuseppe Molinaro, a Castelforte era molto conosciuto, visto che vi aveva prestato servizio per anni. Dall'agosto scorso era stato trasferito alla stazione di Carinola, in provincia di Caserta, ma dal 22 febbraio si trovava in licenza straordinaria per gravi motivi di salute.
Forse già da stamattina l'uomo sarà sottoposto all'interrogatorio di garanzia da parte del giudice Sammaritano. Il gip dovrà pronunciarsi sulla convalida del fermo disposto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere ed emettere quindi l'eventuale ordinanza cautelare d'urgenza. Subito dopo si dovrà dichiarare incompetente e trasferire la documentazione alla procura, che a sua volta invierà le carte ai colleghi di Cassino, competenti per territorio. Giuseppe Molinaro, sposato e sembra in via di separazione, compirà cinquantasette anni il prossimo 28 aprile ed è residente a Pugliano, frazione di Teano.