Nel quartiere Scalo apre una nuova area di sosta. Ma non per tutti. E soprattutto non per i pendolari. Nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Frosinone ha annunciato l'apertura del parcheggio in via Valle Fioretta, con circa settanta stalli ad uso gratuito. L'area di sosta è regolamentata da una sbarra e quindi utilizzabile soltanto in orari prestabiliti.
Come indicato dai cartelli, infatti, l'accesso è consentito dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 21 e la domenica dalle 8.30 alle 12. Ed è proprio questo il nodo che ha fatto scattare l'ira dei pendolari. L'orario stabilito non è in linea con quello di chi, ogni giorno, utilizza la stazione ferroviaria per motivi di lavoro o di studio. «L'obiettivo dell'amministrazione – aveva dichiarato in una nota il sindaco Riccardo Mastrangeli – è venire incontro alle esigenze dei pendolari e dei residenti del quartiere della stazione». Ma per venire incontro realmente alle esigenze dei pendolari l'area di sosta dovrebbe aprire almeno due ore prima, se non addirittura tre. Così pensato, forse, potrà essere utilizzato principalmente per le esigenze di chi vive nel quartiere.
Ieri, invece, il sindaco ha smentito che l'area di sosta fosse stata pensata per i pendolari, così come comunicato nella nota precedente del Comune. Mastrangeli ha ribadito che «l'incremento del numero dei parcheggi disponibili, per contemperare le diverse esigenze di chi vive nell'area e di chi la frequenta per motivi legati allo shopping o agli spostamenti quotidiani sul trasporto pubblico, è un tema su cui l'amministrazione dedica molta attenzione. Per questo, grazie anche alla collaborazione del complesso Sif, è stata messa a disposizione della comunità una ulteriore area di sosta». Insomma, un bel po' di confusione.
Allo Scalo scatta la polemica
La zona della stazione ferroviaria viene presa d'assalto ogni mattina, all'alba. «Quando si mettono a disposizione della collettività strutture o aree parcheggio sono sempre da accogliere con favore. Ma quella sorta in via Valle Fioretta non va nella direzione auspicabile – dichiara Angelo Pizzutelli, consigliere comunale e capogruppo del Partito Democratico – In quell'area c'è un problema evidente per i pendolari. E continuerà a persistere visto che i settanta stalli resteranno inutilizzati, se non utilizzati parzialmente. Sicuramente al di sotto dello standard che l'amministrazione si era prefissata». Allo Scalo da sempre residenti, attività commerciali e soprattutto pendolari polemizzano sulla carenza di posti auto. «Al di là delle difficoltà che possono esserci mi chiedo il perché non ci si sieda intorno a un tavolo e si convenga se possa essere fruibile già dalle prime ore dell'alba – spiega Pizzutelli – Così come concepito resta una sorta di cattedrale nel deserto. Sono i soliti spot, ma il tornaconto per la comunità è pari a zero». Poi l'appello: «Chiedo all'amministrazione se esiste un margine affinché si possa interagire con chi di dovere e convenire magari a una sintesi che porti all'apertura anticipata del sito. Se ciò non è possibile vogliamo sapere le motivazioni». Una soluzione che, per il momento, lascia perplesso anche Pietro Fargnoli, presidente dell'associazione "Pendolari Roma-Cassino Express". «Spero che il Comune, per aver preso questo provvedimento, abbia una ragione valida – spiega Fargnoli – Mi auguro che questa ragione esista ma soprattutto che sia una soluzione provvisoria. Personalmente sono a favore dei lavori di ammodernamento del quartiere Scalo. Nessuna amministrazione ha mai realizzato una seria valutazione di quanti sono ad oggi i posti disponibili per i pendolari, di quanti ne vengono occupati e quanti dovranno essere a lavori terminati». Uno studio che, secondo Fargnoli, manca. «Si continuano a pubblicare numeri a caso sull'apertura di nuove aree di sosta – continua – Ma i numeri da soli hanno poco significato. Quanti sono i pendolari che utilizzano la stazione di Frosinone? Qual è il fabbisogno dei posti auto e quanti ne abbiamo coperti ad oggi? E soprattutto qual è il piano per coprirli tutti?». Tutte domande che, per il momento, restano senza risposte.