Il sit-in davanti la filiale di Intesa Sanpaolo di Atina di lunedì scorso ha creato anche polemiche sorte tra esponenti dell'amministrazione atinate. L'accusa di non aver fatto la presenza attiva all'evento rivolta da Quirino Di Paolo, consigliere indipendente d'opposizione, agli esponenti della maggioranza, è stata rispedita al mittente con duro cipiglio dal presidente del consiglio comunale Paolo Fallena.

«Di Paolo ha affermato una falsità quando dice che nessun esponente della maggioranza era presente al sit-in perché io sono stato lì per due ore intrattenendo colloqui con lui e con i concittadini e altri tra cui il sindacalista di Unisin Alessio Storace e ho anche apposto la mia firma alla petizione raccolta». Fallena non si trattiene anche perché la polemica prende corpo aprendo di fatto la campagna elettorale che inizia a delineare quali saranno le forze in campo e i rispettivi schieramenti. Riferendosi alle dichiarazioni di Di Paolo, Fallena parla apertamente di «inquinamento dei pozzi», pratica che in una campagna elettorale non dovrebbe trovare posto ma svolgersi su piani di lealtà e rispetto reciproco dove solo i programmi e gli intenti contano.

Poi, il pallino passerà agli elettori che diranno la loro. Ma, da qui al voto mancano settanta giorni e non tutto è ancora svelato: di sicuro ci sono i nomi di due candidati sindaco, Quirino Di Paolo e Piero Volante, ma sono ancora ignoti i componenti delle liste e se queste resteranno due o cresceranno col tempo. Si spera, tuttavia, che i toni della campagna elettorale restino pacati.