Alcune parti dell'ex convento dei frati minori situato in piazza Garibaldi, nel centro storico del paese, si presentano in uno stato che non depone certo a favore di chi cita le presenze storiche-culturali come risorsa del paese. Tra esse il portico antistante l'ingresso all'ex convento e alla chiesa dedicata a San Francesco. Le pareti interne del portico sono scrostate da tempo, da quando, cioè, fu fatta una manutenzione per rimettere ordine nell'unica parte del convento stabilmente aperta al pubblico. L'incuria del tempo ha avuto vita facile ad arrecare danni insieme al solito vandalo che con graffiti ha pensato bene di scrivere frasi anche scurrili visto il luogo sacro.

Ma non ci sono solo le pareti che vivono uno stato precario, anche i pesanti blocchi di calcare che formano le colonne quadrate che impreziosiscono il portico: se i tre lati che affacciano sull'antistante piazza si presentano in buone condizioni, lo stesso non si può dire del quarto, quello rivolto all'interno del portico. Scritte con pennarelli di ogni colore ne deturpano la vista, inoltre, i pochi gradini che salgono al portone d'ingresso alla chiesa vengono continuamente danneggiati e il loro ripristino non conosce tempo.

Da anni le varie amministrazioni hanno elaborato soluzioni per rendere fruibile alla cittadinanza l'ex convento. Iniziò la giunta Cerri («Intendiamo trasferire nei locali dell'ex convento la sede del municipio», 2006); nove anni dopo, giunta del sindaco Silvio Mancini («Lo spostamento degli uffici comunali presso l'ex convento è più che un'idea», costo 655.000 euro con contributo chiesto alla Regione Lazio).

Infine, giunta Valente, l'ex convento è stato scelto per ospitare il museo archeologico, mentre, nel frattempo, quei locali furono sede del Mibac (Ministero beni e attività culturali e turismo) e degli uffici del Servizio agricolo zonale (Saz). Fu nel 1866, dopo che i monaci lasciarono il convento, che questo fu ceduto in enfiteusi perpetua al Comune che, fatte le opportune modifiche ai locali, deliberò di collocarvi i diversi uffici municipali. Sono passati 157 anni e ancora non si è deciso cosa farne.