Sono passati cinque anni da quella tragica mattina. Il papà di Andrea Polsinelli, Pio, non può dimenticare quel dolore, quando il 3 marzo 2018 vide il corpo senza vita di suo figlio ai piedi del "Serapide". Un'altra giovane vita spezzata, che ha trovato la morte dopo un volo nel vuoto nella struttura incompiuta che negli anni si è guadagnata l'appellativo di "mostro". I residenti della zona ricordano l'arrivo dei mezzi di soccorso, le forze dell'ordine e lo strazio di parenti e amici di Andrea. Lui non c'è più, ma il suo ricordo è sempre vivo, come anche la rabbia del papà Pio che aspetta da cinque anni di assistere alla promessa riqualificazione del mastodonte di cemento, divenuto terra di nessuno e ricettacolo di rifiuti, luogo di degrado sociale.

«Oggi torno a Sora per cambiare la foto ad Andrea e sarà ancora una coltellata al cuore - dice Pio Polsinelli - Che devo dire? Il pensiero è sempre lí. Sono triste e demoralizzato perché sono cosciente di non poter fare niente. Sui lavori per mettere in sicurezza l'ex Tomassi sono state spese tante parole, ma i fatti concreti sono stati pochi. Intanto l'erba è ricresciuta e sicuramente la porta dove c'è la foto di Andrea sarà aperta e chi passa di lì dirà sempre le solite parole».
Intanto ieri nell'area di quello che sarebbe dovuto diventare il centro "Serapide" è stata vista una troupe di "Striscia la notizia" con l'inviato Vittorio Brumotti a caccia di luoghi degradati dove avvengono episodi di spaccio e altri reati. Dunque c'è da aspettarsi che presto "il mostro" sarà al centro di un servizio di "Striscia".