Omicidio Bricca, sono senza sosta le indagini sulla morte di Thomas. Anche da parte della famiglia del ragazzo che, come dispone la legge, ha avviato una propria attività investigativa per raccogliere elementi utili da fornire agli inquirenti.
Come ha precisato il legale dei Bricca, l'avvocato Marilena Colagiacomo, «Questa attività che stiamo svolgendo è a 360 gradi e riguarda dettagli e particolari, coperti anch'essi da segreto istruttorio, che stiamo mettendo a disposizione della Procura».
Ma non è facile muoversi in un perimetro scivoloso, dato che le voci su questo o quell'aspetto che circolano in città, fin dai primi momenti, rischiano talvolta di creare confusione anziché diradare le nebbie e rendere il quadro più chiaro.

Insomma, lo stesso avvocato suggerisce la strada della prudenza, anche se ogni notizia viene vagliata e passata agli investigatori all'opera.
La famiglia dello sfortunatissimo Thomas Bricca non cessa comunque di invitare chiunque sia in possesso di informazioni a presentarsi ai carabinieri e di raccontare ciò che sa.
Appelli in tal senso sono stati rivolti ripetutamente anche agli stessi assassini del ragazzo, spronati a presentarsi in caserma e a confessare le proprie responsabilità, facendo prevalere i moti della propria coscienza. Appelli che però, fino ad oggi, sono caduti nel vuoto. Per ora il nome di chi ha premuto il grilletto non c'è.

Sotto la lente d'ingrandimento rimane la posizione di Mattia Toson, 22 anni, l'unica persona iscritta nel registro degli indagati e ascoltato nella giornata di lunedì durante un interrogatorio-fiume durato circa sei ore. A Mattia Toson è stato chiesto di specificare alcuni suoi spostamenti in quella fatidica sera del 30 gennaio, nonché di spiegare la natura delle risse che sono avvenute il sabato e la domenica precedenti l'omicidio.
Assistito dagli avvocati Angelo Testa e Umberto Pappadia, il ventiduenne non si è sottratto alle domande, presentando la sua versione dei fatti. E anche su questa continua a lavorare la Procura.