Una lezione di vita, di amore, di coraggio, che ha scosso gli animi, che ha spronato all'azione, a «trasformare l'emozione in sentimenti, in viva partecipazione». Don Luigi Ciotti ha lasciato il segno ieri, nell'auditorium dell'istituto "Pertini", invitato ad Alatri per parlare ai giovani e con i giovani, dopo i tragici eventi che hanno portato alla morte di Thomas Bricca. Sala stracolma di persone, presenti anche la madre di Thomas, Federica Sabellico, lo zio Lorenzo, il sindaco Maurizio Cianfrocca.

Il benvenuto in città
A fare gli onori di casa ci hanno pensato il dirigente scolastico del "Pertini", la professoressa Annamaria Greco, e il presidente dell'associazione "Gottifredo", Tarcisio Tarquini, organizzatori dell'evento. Il dirigente, rivolgendosi agli studenti, ha ricordato come «questo incontro è con voi, per uno di voi, che resterà per sempre con noi», parlando accanto alla foto di Thomas. Poi, Tarquini ha sottolineato come «ciascuno di noi debba uscire modificato da quanto successo». Il prologo alle parole, sferzanti e mai banali, di don Ciotti, il cui tono potente e appassionato ha sovrastato anche il rumore della pioggia che batteva forte sul soffitto dell'auditorium.
Senza peli sulla lingua e andando dritto al cuore delle questioni, il fondatore di "Libera" ha esortato i ragazzi a dare spazio al cambiamento, a quella «linfa necessaria per rigenerare la nostra società», senza dimenticare «le nostre agonie, le nostre morti quotidiane, le nostre fragilità». Don Ciotti ha più volte ricordato che «Thomas è morto, ma noi dobbiamo essere più vivi che mai». Come? Con l'impegno, la passione, la sensibilità» perché «oggi a fare la differenza è l'indifferenza» e che «spesso ci si commuove ma non ci si muove». E allora serve confrontarsi, dialogare. Già, il dialogo. Don Ciotti ha ammonito che la comunicazione, il restare connessi non equivale a relazionarsi con le altre persone. Quindi, su precisa domanda di una studentessa del "Pertini" in merito a cosa pensasse della drammatica morte di Thomas e degli assassini dello stesso, il famoso attivista non si è tirato indietro: «Chi ha sbagliato, deve pagare. Ma va anche detto che la verità passeggia per le vie della città. L'omertà uccide la speranza e la giustizia. Chi sa qualcosa deve avere il coraggio di parlare. Perché c'è chi sa, chi ha visto e chi copre». E, infine, parlando ancora una volta ad una platea sempre attenta, ha sollecitato i più giovani «a diffidare di chi parla di voi, ma non con voi. Fate attenzione ai seduttori, agli spacciatori di illusioni e fate affidamento solo sugli educatori, sono loro che tengono veramente a voi». A seguire, applausi scroscianti.

Un laboratorio per Thomas
Terminato l'incontro, altra piccola cerimonia che ha alzato il tasso emotivo di un pomeriggio già intenso. Il dirigente Greco ha annunciato che il laboratorio di microbiologia dell'istituto chimico-biologico afferente al "Pertini" è stato intitolato a Thomas. La mamma del ragazzo, insieme con il primo cittadino, ha scoperto la targa che verrà apposta all'ingresso. Toccanti le poche parole pronunciate da Federica Sabellico, con evidente e comprensibile commozione: «Vi ringrazio, so che Thomas vive in ciascuno di voi». Infine, i ragazzi della 4ª A, i compagni di Thomas, hanno donato una rosa bianca alla stessa Federica e hanno poi letto una struggente lettera con la quale hanno voluto ricordare l'amico, il vicino di banco, «il sorriso più bello di Alatri». Fogli irrigati da lacrime, trattenute a stento, con, alla fine, un abbraccio comune, sentitissimo, tra ragazzi che stanno soffrendo per l'assurda perdita di uno di loro. In conclusione, lo zio di Thomas, Lorenzo Sabellico, ha ricordato a tutti l'appuntamento di stasera, alle ore 18, per la fiaccolata che partirà da piazza Santa Maria Maggiore. Ancora una volta per chiedere verità e giustizia nel nome di Thomas.