È diventato un caso nazionale. Il ciclista professionista Antonio Tiberi, 21 anni, di Gavignano, è stato condannato a pagare una multa di 4.000 euro. Il motivo? Con una carabina ad aria compresso ha ucciso un gatto a San Marino. L'animale era della famiglia del segretario di Stato al Turismo Federico Pedini Amati. «Non si può ammazzare un animale domestico e cavarsela con 4.00 euro di multa», ha commentato il ministro al Corriere della sera per concludere che «non abbiamo bisogno di dare la residenza a queste persone».
Secondo l'accusa, lo sportivo, la sera del 21 giugno 2022, dalla finestra del suo appartamento stava provando una carabina ad aria compressa (che gli è stata confiscata) quando ha colpito e ucciso il gatto. La scena è stata notata da un passante che ha allertato la Gendarmeria. Da qui l'apertura di un'inchiesta e la condanna. Il corridore, sospeso per 20 giorni senza stipendio dalla sua squadra, la Trek-Segafredo, si è poi scusato pubblicamente: «Sono profondamente pentito. Sparare al gatto è stato un gesto tremendamente stupido e irresponsabile della cui gravità e pericolosità mi sono reso conto solo a posteriori».
E poi, sempre sui social ha aggiunto: «Se non ne ho parlato pubblicamente prima (ahimè, sbagliando) è solo per un forte senso di vergogna e rammarico. Comprendo le critiche dei tifosi, dei media e della gente. Non posso far altro che chiedere loro scusa, così come ho fatto con la squadra, vittima incolpevole della vicenda. Chiedo ancora e pubblicamente scusa al ministro di San Marino, Pedini Amati, per il danno emotivo che gli ho causato, così come ai cittadini di San Marino».
Tiberi, nato a Frosinone, è ciclista professionista (miglior italiano il mese scorso in Australia al Down Under tour), vive a San Marino. E al suo attivo ha un oro ai mondiali juniores del 2019 nella crono e un bronzo agli europei dell'anno prima. Aveva cominciato a gareggiare con un team di Anagni. Ha studiato all'Itis Morosini.