«Spesso le cronache parlano di malasanità. È vero, c'è. Al contempo esiste anche una sanità efficiente, attenta, scrupolosa. Purtroppo in Italia la seconda bisogna cercarsela da soli». È quanto fanno sapere Lorenzo Verticelli e Patrizia Galantini.

«Mi chiamo Lorenzo Verticelli, e la mia storia inizia da Giulianova, in Abruzzo, quando mia madre Patrizia Galantini, di 61 anni, veniva ricoverata all'ospedale di Teramo perché non muoveva più la mano - scrive in una lettera - Inaspettatamente da quel sintomo abbiamo scoperto che era un tumore maligno del cervello. Il glioblastoma multiforme lascia al paziente un'aspettativa di vita media dalla diagnosi di 15 mesi. Il 27 dicembre è stata operata all'ospedale di Teramo. Essendo il tumore localizzato in più punti, ci aspettavamo un intervento più esteso. Non accettando questo "verdetto" mi sono precipitato a fare ricerche e a contattare diversi istituti e professori di neurochirurgia. Tutti d'accordo sull'inoperabilità. Fino a quando ho trovato un articolo di una signora che da Toronto è stata operata dal professor Giancarlo D'Andrea, con successo. Cerco allora i suoi contatti e con mia sorpresa mi richiama lui stesso. Vedendo la documentazione e gli esami di mia madre ci dice che c'è possibilità di resezione totale. Dopo un lungo viaggio in ambulanza mia madre viene ricoverata il 30 gennaio allo "Spaziani" di Frosinone. Il 2 febbraio subisce il secondo intervento che, fortunatamente, si conferma un successo. Il professore D'Andrea ha fatto quello che tanti medici di tutta Italia credevano impraticabile. Al professor D'Andrea dobbiamo molto. Anzitutto una speranza, che non era stata concessa a mia madre. E poi una grande conoscenza riguardo al glioblastoma. Ed infine, una attenzione al paziente, fatta di gentilezza e costante disponibilità, che, come dice mia madre, ne fanno "un gentiluomo". Naturalmente il nostro ringraziamento si estende alla sua equipe e al personale infermieristico, agli Oss e a tutti coloro i quali permettono di intravedere la buona, anzi ottima sanità pubblica».