Il conto gioco non dichiarato, ma non solo. Aver evitato di inserire nel proprio nucleo familiare una madre fresca vincitrice di un milione di euro, sempre grazie a una lotteria. Erano queste le contestazioni che la procura di Frosinone muoveva a carico di una donna del capoluogo, accusata di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza.

La donna, assistita dall'avvocato Nicola Ottaviani, davanti al gup Ida Logoluso ha scelto di farsi processare con il rito abbreviato e, dunque, allo stato degli atti. Le venivano contestati due reati, il falso e la truffa. In modo particolare l'attenzione si era posta su un lato sulla mancata dichiarazione del conto gioco per le scommesse e i giochi on-line e, di conseguenza, delle relative vincite. In questo caso, la difesa ha voluto distinguere tra le vincite che vengono reinvestite in altre scommesse e le somme effettivamente ritirate dal conto gioco che vanno poi a incidere sul patrimonio dello scommettitore.

Sul fronte della maxi vincita da un milione di euro della mamma, l'imputata ha sì ammesso che la donna era ancora formalmente parte del suo nucleo, ma al tempo stesso ha dichiarato di avere voluto tagliare i ponti con la stessa. Questo perché - ha spiegato la signora - di quella vincita lei non aveva ricevuto nulla, al contrario della sorella, destinataria di una fetta di quel patrimonio. E così era nato il risentimento verso la madre che l'aveva portata ad allontanarsi da lei e a troncare ogni rapporto.
E così, il giudice, nonostante la richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero Alessandro Picchi, ha deciso per l'assoluzione per la particolare tenuità del fatto, nonostante l'omissione delle informazioni in sede di domanda per l'ottenimento del reddito di cittadinanza.