È trascorsa quasi una settimana dal ritrovamento del corpo senza vita di Paolo De Angelis. Questa mattina alle 11 si sono svolti i funerali nella chiesa di Sant'Antonio. Una morte avvolta dal mistero. Non si esclude alcuna ipotesi, neppure quella dell'omicidio.
Le indagini degli agenti della squadra mobile proseguono senza sosta, anche se vige il massimo riserbo. Ascoltate circa dieci persone e visionate le immagini di videosorveglianza. Nulla viene tralasciato. Si sta cercando di ricostruire le ultime ore del cinquantenne.
Fondamentale sarà anche l'esito dell'autopsia effettuata martedì scorso.
Da chiarire se le ferite possano essere compatibili con quelle di una caduta accidentale, benché da quindici metri. Il ritrovamento domenica scorsa, poco dopo l'ora di pranzo. A lanciare l'allarme è stato un clochard.

I dubbi
Era da solo negli istanti poco prima della sua morte? Morte che risalirebbe tra l'una e le tre tra sabato e domenica.
Cosa è accaduto nell'ex asilo di via Sellari? Si è trattato di una caduta accidentale o qualcuno ha provocato la morte di Paolo De Angelis?
Domande a cui i familiari di Paolo, per tutti Piripicchio, sperano di avere presto risposta.
La madre, le sorelle e i nipoti si sono rivolti all'avvocato Luigi Tozzi. L'avvocato da giorni rivolge un appello a chi possa aver visto o sappia qualcosa che possa essere utile alle indagini.

L'appello
Ieri un nuovo appello del legale. «Chi sa parli. La dinamica non è chiara e non si esclude che al momento dell'accaduto Paolo De Angelis fosse insieme a qualcun altro. L'appello, quindi, a rivolgersi alle autorità, se qualcuno è a conoscenza di qualcosa o abbia visto qualcosa. Il luogo dove è stato ritrovato il corpo non è facile da raggiungere. Anche la parte da dove si presume sia caduto».
Si fa largo l'ipotesi di un'aggressione.
«Si indaga anche per omicidio – ha proseguito l'avvocato Tozzi – Il cerchio si sta chiudendo. Molti elementi non quadrano. Paolo aveva le gambe spezzate ed era a terra in una posizione ambigua. Ci sono molti dubbi da chiarire. Bisognerà attendere i sessanta giorni per i risultati dell'esame autoptico che sicuramente chiarirà il mistero. Il corpo era martoriato. Cosa è successo quella notte di una settimana fa? Cosa ci faceva in quel luogo abbandonato, degradato. E soprattutto con chi era?»
I familiari del frusinate chiedono la verità.
«Insieme alla famiglia rivolgo un appello invitando chi possa aver visto o sappia qualcosa, ad andare in questura e a parlare. I familiari attendono la verità. È morto un uomo di cinquant'anni. Chi sa parli» ribadisce Tozzi.
Questa mattina l'ultimo saluto a Piripicchio nella chiesa di Sant'Antonio, a Frosinone. Tanti i messaggi di cordoglio e vicinanza alla famiglia.