Questa mattina è partita l'indagine sugli atti di gara di Acqua e Terme Fiuggi. È stato lo stesso sindaco, l'avvocato Alioska Baccarini, a confermare l'indiscrezione che circolava da questa mattina sui controlli della guardia di finanza relativi alla documentazione che ha portato la società Atf nelle mani di imprenditori privati del calibro di Stirpe, Borgomeo, Battisti e Benedetto.

E il primo cittadino ne spiega i motivi: «Purtroppo c'è sempre qualche zelante cittadino che vorrebbe che le cose non si facessero: noi i progetti per la nostra città li sappiamo fare e continueremo a farli. Fin da subito - spiega Baccarini - ci siamo messi a disposizione dell'autorità giudiziaria con quello spirito collaborativo di chi è consapevole che il percorso della privatizzazione, avallato in toto dalla Regione Lazio, è stato portato avanti nella totale correttezza delle procedure amministrative in linea e in fede alla legge. Sarà un ulteriore accertamento giurisdizionale della Procura della Repubblica, così come è già avvenuto in passato, ad esempio per i finanziamenti pubblici, che certificherà la correttezza del nostro operato. Resta l'amarezza per quanto avvenuto a poche ore dalla chiusura della procedura di gara, perché l'esposto di turno è un atto evidentemente proposto da chi non ha tra le priorità gli interessi collettivi. Il lavoro congiunto portato avanti in questi anni dal Comune e dalla Regione Lazio è stato è stato necessario e indispensabile a seguito della procedura obbligata per legge (legge Madia) a seguito delle 3 disastrose perdite di esercizio registrare dal 2015 al 2017. Siamo assolutamente tranquilli e sereni - ha concluso il sindaco - consapevoli di aver svolto un ottimo lavoro per la città di Fiuggi e di aver concluso un'operazione di vitale importanza i cui benefici ricadranno a livello provinciale e regionale».