Non c'è davvero pace per lo stabilimento di Cassino Plant. Né organizzazione, se non alla giornata! Anche ieri la comunicazione di un fermo produttivo a causa della mancanza di forniture per produrre Giulia, Stelvio e il Grecale. Anche ieri, come nella giornata di mercoledì, l'avviso è arrivato nel tardo pomeriggio. Intorno alle 18.30, infatti, le tute rosse di Cassino, dei comuni del Cassinate, del pontino, dell'area molisana e campana hanno saputo che neppure oggi potranno varcare i cancelli dello stabilimento che insiste nel territorio di Piedimonte San Germano. Per il terzo giorno consecutivo.

Tre blocchi infatti e due sole giornate lavorative per quest'altra settimana corta nel Plant laziale. Anche la scorsa non andò meglio, come pure la precedente. Le mancate forniture stanno pesantemente penalizzando le produzioni dei due gioielli di casa Alfa e del suv della Maserati su cui sono puntati i riflettori della multinazionale per alzare i livelli produttivi di Cassino che resta la Cenerentola del gruppo, sia per volumi che per l'estenuante attesa di avere, nero su bianco, missioni produttive per il futuro.

Un certo pressing si è avuto nel recente incontro al Mimit quando i sindacati hanno chiesto alla dirigenza Stellantis di portare a galla le intenzioni sulla fabbrica che diventerà un hub del lusso e andrà a ritagliarsi il ruolo di principale produttrice dei suv premium. Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo la variabile "tempo" che sta mettendo a dura prova gli operai. Quando arriveranno comunicazioni più precise? Secondo i sindacati nei prossimi mesi si andranno a definire i nuovi modelli e non è escluso che possano spuntare anche vetture da altri Paesi dove è presente il gruppo. Ma fino a quando non si capirà il livello di produttività della linea Giorgio si continuerà a vivere... alla giornata!