Ancora un blitz dei carabinieri nell'abitazione di Vicero, già ispezionata nella giornata di lunedì. La nuova operazione è iniziata nel tardo pomeriggio di ieri ed ha visto impiegate decine di uomini, impegnati a scandagliare la zona intorno alla casa dei sospettati dell'omicidio di Thomas Bricca. Si cerca nei terreni attorno all'edificio e nelle stradine circostanti per rinvenire elementi, indizi che possano avvalorare le tesi degli inquirenti. Questi ulteriori controlli potrebbero essere stati decisi da nuove indiscrezioni, che hanno portato i carabinieri ad effettuare un'ulteriore azione.
Possibili sviluppi a breve? Lo si saprà soltanto oggi. Sviluppi che, in tutta verità, erano già attesi dopo la vasta operazione di lunedì scorso, che ha visto un impiego massiccio delle forze dell'ordine, tra elicotteri, gazzelle, unità cinofile e Ris. Ma gli assassini sono sempre a piede libero, con la famiglia e l'intera città che auspicano al più presto la soluzione del caso.
Anche il contesto in cui è maturata la sparatoria è ancora da chiarire in tutti i suoi aspetti. Riavvolgendo il nastro, infatti, restano in piedi le ipotesi formulate dagli inquirenti. La prima è che Thomas sia finito nel mezzo di uno scontro tra gruppi di ragazzi, più che vere e proprie bande organizzate, con – sullo sfondo – un ipotetico giro di droga.
La seconda è la più agghiacciante, specie per i familiari del diciannovenne, che vedrebbe Thomas quale vittima di un clamoroso sbaglio: l'obiettivo da colpire, infatti, non doveva essere lui ma un suo amico, di origini marocchine, che in quella tragica sera del 30 gennaio scorso era vestito in modo molto simile a Thomas. Il tutto preceduto dalle risse in centro che, nelle giornate di sabato 28 e domenica 29, avevano coinvolto alcuni ragazzi dei gruppi di cui sopra. L'imboscata, dunque, sarebbe stata il culmine di una situazione che era "esplosiva" già da alcuni giorni e che aveva generato paura in tante persone.
Tesi che si sono sommate, in queste tre settimane, a una ridda di voci, senza però che il quadro abbia mai trovato conferme, anche solo parziali, o smentite.
Il lavoro degli inquirenti continua ed è alacre, sono state sentite più persone, alcune legate anche al mondo dello spaccio locale, per tornare al tema della tesi iniziale espressa dalla Procura. Oltre, chiaramente, ai blitz che hanno visto più reparti dei militari setacciare in lungo e in largo l'abitazione di coloro che sarebbero i sospettati dell'omicidio. Si tratta di una casa in contrada Vicero, periferia ovest della città. Un'attenzione che non sarebbe, pertanto, casuale e che farebbe immaginare una svolta in breve tempo, pure se va detto che il riserbo in merito è totale: nulla fin qui è trapelato, forse anche per la necessità di "proteggere" un'indagine dai contorni delicati, complessi. L'augurio generale è che presto ci siano notizie in grado di fornire risposte, attese che sono cresciute per via dell'ampiezza delle operazioni di lunedì e di ieri.
Le reazioni della famiglia
Al blitz di lunedì erano presenti, pur se sono rimasti ovviamente in disparte, sia il padre di Thomas, Paolo, sia alcuni amici del ragazzo ucciso. Occhi e orecchie interessati a tutto ciò che si muoveva attorno alla casa di Vicero, con l'aspettativa di un risultato tangibile e chiaro: un ritrovamento, un fermo o un arresto. Niente di tutto ciò, come abbiamo detto.
Una delusione che Paolo Bricca ha esternato ieri mattina con un messaggio eloquente: "Ancora oggi gli assassini di mio figlio sorridono. Il mio perdono su di loro nemmeno li ha toccati". Com'è noto, nei giorni scorsi, Paolo Bricca aveva chiesto agli assassini di consegnarsi alla giustizia confessando quanto commesso.
Lo zio di Thomas, Lorenzo Sabellico, sta invece organizzando una fiaccolata in ricordo del ragazzo ed è in attesa delle necessarie autorizzazioni. Sarebbe la terza iniziativa pubblica, dopo il raduno dei giovani in piazza Santa Maria Maggiore e la veglia di preghiera con il vescovo Spreafico tenutasi nel parcheggio sotto al "Girone". In conclusione, il 28 febbraio ci sarà un incontro con don Luigi Ciotti nell'auditorium dell'istituto "Pertini" (la scuola di Thomas), nel quale si parlerà di devianze e disagi giovanili: un altro importante momento di confronto e di riflessione. Tutte iniziative utili, ma il desiderio della famiglia e dell'intera comunità alatrense è uno solo: trovare i colpevoli.