Attimi di tensione ieri mattina in tribunale a Frosinone.
Un detenuto ha dato in escandescenze, prima ha lanciato l'asta del microfono, quindi ha ribaltato il tavolo della difesa, inveendo con minacce di morte all'indirizzo del giudice. Solo a fatica è stata riportata la calma, con gli agenti della polizia penitenziaria che sono riusciti a bloccare l'uomo. L'episodio è accaduto a metà mattinata.
A un certo punto il giudice monocratico Quadrino ha chiamato un processo che vedeva imputato di evasione dagli arresti domiciliari dalla comunità In dialogo di Trivigliano un siciliano, nel frattempo finito in carcere a Frosinone.

L'imputato, scortato da tre agenti della polizia peni tenziaria, si è così seduto sul banco degli imputati.
Ma ha subito mostrato segni di insofferenza e ha iniziato a dimenarsi. Così facendo ha praticamente scagliato via l'asta del microfono. L'avvocato d'ufficio Giuseppe Dell'Aversano chiamato a difendere l'uomo è riuscito a schivare il microfono. Quindi ha cercato di calma re l'imputato che, piano piano, si è rabbonito.
A quel punto, tornata la cal ma, il giudice ha deciso che c'erano i presupposti per proseguire l'udienza che è durata una manciata di minuti. Visto lo stato in cui si trovava il siciliano, il giudice ha pensato di rinviare l'udienza a un'altra data.

Finiti tutti gli incombenti, quando ormai l'udienza era terminata è riesplosa la tensione.
L'uomo si è rivolto all'avvocato, chiedendo se era tutto finito. Alla risposta affermativa è esploso.
Ha cominciato a urlare e ha ribaltato la scrivania, rovesciandola a terra con un movimento fulmineo che ha sorpreso tutti. Quindi ha inveito contro il giudice minacciandolo di morte con frasi del tipo "Io ti sparo in bocca" pronunciate in dialetto palermitano.
Sono nuovamente intervenuti gli agenti della polizia penitenziaria che hanno bloccato l'uomo e l'hanno fatto uscire dall'aula riportando nella sa letta destinata ai detenuti in attesa di giudizio.

Dopo qualche che minuto gli agenti della pe nitenziaria sono usciti dalla stanza per chiedere anche al l'avvocato Dell'Aversano di parlare con l'uomo in modo da calmarlo.
Così è avvenuto con il siciliano che, a poco a poco, si è calmato non prima di aver rappresentato di stare male, di non volere più stare in carcere, chiedendo di essere trasferito in una struttura per essere cu rato.
L'udienza è stata comunque rinviata ad altra data.
Ma ora il siciliano rischia di finire sotto processo nuovamente: per il comportamento tenuto in udienza potrebbe subire una denuncia per oltraggio a magi strato in udienza. E, in questo caso, il processo si celebrerà a Perugia, tribunale competente a giudicare i procedimenti che interessano magistrati in servizio nel Lazio.