«Il piano di risanamento dell'aria per Frosinone, partendo dalle linee guida regionali, dovrà ampliarsi ed adeguarsi alle contingenze precipue della città, con progettualità che prevedano interventi multidisciplinari ed interassessorili unitamente alla partecipazione concreta della popolazione». È quanto affermano i consiglieri comunali, componenti della commissione Ambiente e sanità nonché dell'associazione Medici di famiglia per l'ambiente Teresa Petricca e Giovambattista Martino.
Lo dicono a margine dell'incontro tra la commissione stessa, gli assessori all'Ambiente Antonio Scaccia, all'Innovazione tecnologica e smart city Alessandra Sardellitti, alla polizia locale Maria Rosaria Rotondi e ai Lavori pubblici Angelo Retrosi e il Ced. L'obiettivo è ridurre il traffico pesante sulla Monti Lepini, ma anche l'inquinamento prodotto dal riscaldamento, partendo da un censimento degli edifici pubblici.
Petricca e Martino, con riferimento all'emergenza polveri sottili, parlano di «interventi a tutto campo, dal patrimonio arboreo, alle caldaie, all'efficientamento edilizio ed energetico associato al risparmio del suolo, ai divieti delle combustioni a cielo aperto, agli interventi significativi sul traffico, alla mobilità alternativa declinata in ogni aspetto, alle isole pedonali, all'utilizzo di energie alternative, all'opposizione all'erigenza di industrie insalubri, alle domeniche ecologiche, all'informazione capillare sul significato dell'inquinamento atmosferico con utilizzo di tutti i mezzi di propaganda».
Martino parla della necessità di «un piano efficace e duraturo. Per prima cosa bisogna capire quali sono le nostre peculiarità e prendere le decisioni conseguenti». L'obiettivo è avere «cittadini formati e informati» e sul loro senso civico. Martino ricorda che «non siamo gendarmi, ma parliamo di salute senza demagogia e altri fini. Noi siamo penalizzati dalla nostra condizione e ciò ci deve spingere a stare più attenti e determinati. Non gettiamo la spugna».
L'impressione è che le misure finora adottate, a cominciare dai blocchi emergenziali, il Comune li abbia più subite che altro. «Vogliamo ribaltare la questione - spiega Martino - Si comincia a ragionare da un altro punto di vista. La nostra presenza è fatta di dati scientifici, cerchiamo di essere sempre molto concreti. C'è un'apertura nuova e una presa di coscienza. Sono argomenti gravi, ma pure la gente si deve dare da fare».
Il riferimento è a un passaggio dell'intervento di Petricca e Martino sulle «ormai note, scientificamente acclarate ed incontrovertibili correlazioni tra malattie, numero di morti e concentrazioni di polveri sottili. L'Italia è il primo paese in Europa per morti attribuibili all'inquinamento atmosferico con circa 80.000 decessi prematuri all'anno».