La filiale della banca Intesa Sanpaolo di Atina chiude. La notizia si è diffusa in paese a metà settimana e in molti hanno espresso lo stesso sentimento di profondo dispiacere. L'ultimo giorno per recarsi agli sportelli sarà quello di venerdì 24 marzo prossimo, poi, se l'intenzione dei vertici dell'azienda resterà inalterata, un'altra istituzione presente da decenni in paese chiuderà i battenti. Ma stavolta farà rumore, se non altro per il ruolo assunto nel suo quasi secolo di esistenza, periodo in cui ha assistito, sostenuto e gestito l'economia dell'intera Valle di Comino.
La filiale aprì come Banco di Napoli (all'epoca Atina faceva della provincia campana di Terra di Lavoro) nei locali adibiti alla sede del partito fascista di via San Nicola e lì, dopo vari cambiamenti di nome, la banca è rimasta attraversando periodi belli e meno belli per il mondo della finanza. Ha saputo però sempre rapportarsi con la popolazione della Valcomino instaurando legami che ne decretarono la longevità. Sono in molti in questi giorni, soprattutto dall'estero, che chiamano in banca per sapere se risponde a vero la notizia della prossima chiusura: una "sollevazione generale" che sa di altri tempi e che ha già portato la parte politica atinate e regionale a interessarsi della cosa.
«Venerdì ho scritto al direttore della banca riferendogli quanto potrà essere delicata la situazione tra i correntisti al momento della chiusura delle porte della storica sede», riassume così il tenore della sua lettera il consigliere comunale indipendente Quirino Di Paolo. Alla mobilitazione pacifica, ma non per questo meno persuasiva, danno il loro sostegno anche ex dipendenti del glorioso Banco di Napoli, a riprova che quella filiale era più di una banca, proprio come si sente dire nelle recenti pubblicità a proposito di simili istituti di credito. Segno che il rapporto personale vale più di una fredda tastiera del computer. Lo stesso consigliere Di Paolo anticipa che nei prossimi giorni ci saranno sviluppi e che di ciò sarà informata la popolazione della Valcomino e dei tanti correntisti dell'istituto bancario che risiedono all'estero.