Il contrattacco di procura e difese di parte civile è partito subito dopo il deposito delle motivazioni della sentenza di primo grado del processo aperto sulla morte di Serena. Sentenza che ha visto un'assoluzione con formula piena per tutti gli imputati: i membri della famiglia Mottola, Quatrale e Suprano.
E anche se gli avvocati delle parti civili hanno scelto di tenere un profilo basso, sono senza dubbio al lavoro da tempo. Perché la scadenza dei 45 giorni entro cui presentare il ricorso è sempre più vicina. E fra circa un mese i giochi saranno fatti. Ieri mattina in tribunale non è passata inosservata la presenza della criminologa Roberta Bruzzone, consulente voluto dall'avvocato Federica Nardoni, che rappresenta Armida Mollicone (zia di Serena e sorella di Guglielmo). Con loro ieri mattina dal pm Siravo c'era anche l'avvocato Maurizio Greco, che rappresenta nel processo lo Stato.

Difese e consulenti stanno realizzando idealmente una cinturazione attorno al lavoro del pm che, insieme agli investigatori, sta operando senza sosta una ricostruzione della fase dibattimentale e degli elementi emersi: ogni aspetto potrebbe essere punto di "attacco" in sede di appello. E nonostante le difese non parlino, sono certe che punti su cui lavorare ci sono.
«La procura è già al lavoro» aveva dichiarato la scorsa settimana proprio il dottor d'Emmanuele.

Aggiungendo poi un dettaglio affatto secondario: «Ho deciso di prendere in carico personalmente i fascicoli che sarebbero spettati alla dottoressa Beatrice Siravo affinché lei possa concentrarsi appieno sull'appello, senza che il lavoro "ordinario" ne risenta. E senza che possa incidere anche sulla mole di lavoro dei colleghi». Una scelta strategica, quella resa nota dal procuratore, che ha saputo raccontare, in un sol gesto, due cose: la procura crede nell'appello. E, non meno importante, fa quadrato sul pm Siravo e sulla pg: una posizione importante Non meno importante il sostegno di tutte le difese di parte civile che stanno lavorando senza tregua.