Era particolarmente atteso per conoscere le sorti dell'industria automobilistica in Italia. Particolarmente atteso a Cassino dove il Plant non ha ancora le sue missioni produttive per il futuro. Si tratta dell'incontro al Mimit alla presenza del ministro Urso, con i vertici europei di Stellantis e le organizzazioni sindacali sul piano industriale del Gruppo in Italia.

Un lungo vertice che per la Fiom- Cigl, con oltre cinquanta delegati cassinati fuori dalla sede riuniti in assemblea, ha rappresentato una sorta di fumata nera. Simone Marinelli, coordinatore automotive per la sigla, è stato chiaro: «L'incontro deve servire per arrivare a un accordo che garantisca produzione, occupazione e salario! L'azienda non ha portato nessun elemento di novità rispetto a quanto annunciato precedentemente, alle garanzie degli stabilimenti e delle attività nel nostro paese».

Di tutt'altro avviso la Fim Cisl.
Per il segretario nazionale della Fim Cisl Ferdinando Uliano, l'incontro invece ha segnato dei passi in avanti sulla fase di implementazione per gli impegni assunti nel corso del 2022 da parte del gruppo Stellantis su alcuni stabilimenti italiani. Dunque, di tutt'altro avviso! E infatti dettaglia: «A Cassino è partita la produzione del Grecale Maserati che sarà completato con la versione elettrica "Folgore" entro l'anno in corso come annunciato si procederà al rinnovamento delle Alfa Romeo. Lo stabilimento di Cassino diventera l'hub nella produzione dei Suv Premium. Questa è una comunicazione particolarmente importante per lo stabilimento laziale, ci aspettiamo abbia una sua concretizzazione nei prossimi mesi con nuove assegnazioni».

Sospiro di sollievo anche per Termoli con la conferma dell'investimento nella giga factory. Presentata l'istanza all'Unione Europea: entro il primo trimestre di quest'anno «ci aspettano l'autorizzazione».
A dir la verità, missioni produttive chiare per tutti, roboanti per Cassino ma ancora senza sostanza. Lo fa intendere anche Uliano: «Positiva la notizia, anche se deve ancora essere concretizzata, che lo stabilimento di Cassino, quello più in sofferenza del gruppo in termini volumi, oltre la partita legata alla partenza della Grecale e delle due Alfa Romeo che verranno rinnovate, diventerà centrale nel segmento suv e Premium».

Per questo la Fiom Cigl è ben più critica. Sempre il segretario Marinelli spiega: «Per tornare a essere uno dei primi Paesi produttori in Europa occorrono nuovi modelli e nuovi volumi per saturare la capacità produttiva installata, ovvero tornare a produrre quasi due milioni di veicoli, a fronte dei poco più di 460.000 prodotti nel 2022.
Il fondo sull'automotive deve essere utilizzato prioritariamente per rilanciare la produzione ed insieme alle risorse del Pnrr per investire sulle infrastrutture. Gli incentivi non bastano a far ripartire il settore ci sono priorità, a partire dall'aumento del salario delle lavoratrici e dei lavoratori. L'incontro di oggi deve aprire un confronto tra azienda, sindacati e Governo per arrivare ad un accordo condiviso su tre punti: produzione, occupazione e salario.

Con questo obiettivo nei prossimi giorni la Fiom avvierà una campagna di assemblee per condividere con le lavoratrici e i lavoratori le iniziative a sostegno della vertenza».
E il segretario Fiom-Cgil Frosinone e Latina, Donato Gatti è ancora più schietto: «Su Cassino ancora fumata nera, nessuna missione produttiva ad oggi, speriamo che nei prossimi incontri si possa arrivare a un accordo con il governo per tutti gli stabilimenti italiani».