Ennesima aggressione in carcere a Cassino. Un detenuto, rifiutandosi di entrare in cella, ha dato in escandescenze. Poi, all'ennesimo invito degli agenti, ha reagito scagliando un pugno in pieno volto all'agente della Polizia penitenziaria presente. Quindi si sarebbe scagliato con maggiore violenza contro di lui: sono stati i colleghi a scongiurare il peggio, intervenendo immediatamente.
A riferire dell'episodio sono state ieri la Osapp e la Uilpa che hanno denunciato con forza l'aggressione al San Domenico.
Giuseppe Proietti Consalvi, vice segretario generale Osapp, ha spiegato come episodi simili a Cassino (come pure sul territorio nazionale) siano diventati ormai «pane quotidiano: una vera emergenza».
Anzi Consalvi scrive che sarebbe ora di «dichiarare lo stato di emergenza delle carceri». Aggiungendo che se appelli e inviti alla classe politica e ai dirigenti non daranno i risultati sperati, «allora è il caso di mettere in campo azioni straordinarie per limitare lo stato di insicurezza delle carceri, dove il personale di Polizia penitenziaria è sempre più spesso aggredito dalla popolazione detenuta».
Stesse considerazioni portate avanti (e condivise) dalla Uilpa: la carenza di personale è evidente e la gravità della situazione carceraria pure. Il numero degli agenti in servizio è sempre troppo esiguo e con un'età media troppa alta. A inizio gennaio l'sos era stato lanciato pure dalla Fns Cisl del Lazio che ha rese note due diverse aggressioni (sconosciuti i motivi) sempre a Cassino. Uno degli agenti aveva riportato ferite per dieci giorni di prognosi.