Mattinata commemorativa alla villa comunale di Frosinone in ricordo del questore reggente di Fiume Giovanni Palatucci, che perse la vita nel campo di sterminio di Dachau il 10 febbraio del 1945. In suo onore, nel corso della manifestazione, è stato piantato un albero di ulivo, simbolo di pace, con sotto una targa commemorativa. Presenti il sindaco Riccardo Mastrangeli, il questore Domenico Condello, il vicepresidente della comunità ebraica di Roma Ruben Della Rocca, gli esponenti della polizia di Stato e tanti studenti.
Una commemorazione «che rappresenta la follia dei nazisti. Trucidarono oltre sei milioni di ebrei, ma non solo loro, anche persone ritenute non meritevoli di vivere – ha detto il questore Condello – In questa vicenda, ci furono però anche persone di rara umanità che hanno consentito di salvare molte vite innocenti. Tra questi esempi ricordiamo Giovanni Palatucci, funzionario della polizia, che salvò miliardi di ebrei da morte sicura. Nel 1944 fu arrestato, con l'accusa di aver salvato gli ebrei, e internato nel campo di concentramento di Dachau, e dopo quattro mesi di sevizie morì probabilmente per tifo. L'importanza della figura di Giovanni Palatucci l'abbiamo ricordata qualche tempo fa, intestandogli una strada all'interno della Questura».
Il sindaco Mastrangeli ha voluto salutare tutte le autorità militari presenti in questa cerimonia importante che segna «un giorno particolare per tutta la nostra comunità, dando oggi un segnale importante di solidarietà, di pace e del sacrificio di una persona che, in ragione della propria equità e dignità, è voluta andare contro a delle leggi assurde e integraliste». Il vicepresidente della comunità ebraica di Roma Ruben Della Rocca ha ringraziato tutte le forze dell'ordine che hanno messo in gioco la propria vita. «Palatucci ha rappresentato l'esempio di chi ha rischiato la propria vita e purtroppo l'ha persa nel campo di sterminio di Dachau per non piegarsi».