Un corteo silenzioso di persone riempie le strade e i vicoli di Alatri e si dirige verso la cattedrale di San Paolo per portare l'ultimo saluto a Thomas Bricca. La scomparsa del ragazzo, raggiunto da un colpo di pistola alla testa la sera del 30 gennaio e morto due giorni dopo all'ospedale San Camillo, ha lasciato un dolore che nel giorno dei funerali è quasi palpabile. Lungo il tragitto tanti striscioni. Sull'ultimo, prima di svoltare verso la chiesa, si legge "Non c'è stella che brilla più di te".
All'arrivo del feretro, alle 14.50, una folla composta già riempie il sagrato. Sono migliaia le persone che hanno raggiunto l'Acropoli per stringersi intorno alla famiglia e agli amici di un ragazzo morto troppo presto, strappato alla vita a soli diciannove anni da un'assurda violenza. A comporre quella folla soprattutto ragazzi, coetanei di Thomas, sui cui volti scorrono, in silenzio, le lacrime. Chi non è riuscito a entrare nella chiesa gremita partecipa alla funzione, celebrata dal vescovo Ambrogio Spreafico seguendola dagli altoparlanti.
Intanto le lacrime continuano a solcare i volti di quei ragazzi che cercano conforto tra le braccia dei loro amici. Qualcuno, invece, cerca di trattenerle, malcelando, per una sorta di pudore del dolore, una sofferenza difficile da nascondere. Troppo difficile da mascherare, soprattutto per dei giovani, poco più che adolescenti, che fino a qualche giorno fa mai avrebbero immaginato di dover dire addio a un loro coetaneo.
Alcuni indossano delle magliette bianche, sulle quali è stampata una foto di Thomas e la frase "Sarai l'angelo che veglierà su di noi". Vicino ai genitori e agli amici del ragazzo anche il sindaco Maurizio Cianfrocca, che per il momento dell'addio ha indetto una giornata di lutto cittadino. Alatri, infatti, si è fermata. Le saracinesche dei negozi sono abbassate e sulle vetrine un nastro nero racconta la vicinanza della città alla famiglia.
Alcuni tengono stretti in mano palloncini verdi e rosa, i colori dell'Alatri calcio. Thomas, infatti, amava questo sport. Le squadre del cuore la Roma e quella della sua città, che andava a sostenere allo stadio "Chiappitto". E per onorare questa passione, per fare il tifo tutti insieme ancora una volta, durante la messa qualcuno ha depositato sulla bara una sciarpa della squadra cittadina.
Al momento dell'uscita del feretro dalla cattedrale, palloncini bianchi, insieme a quelli verde e rosa, vengono lasciati volare in cielo. Poi un lungo applauso tra le lacrime. E di nuovo il silenzio.