Se non ci fosse stato il Covid sarebbero andate in prescrizione. È quanto si sono sentiti dire i destinatari delle ingiunzioni di pagamento arrivate in questi giorni a moltissimi automobilisti frusinati e ciociari. L'Ica, la società abilitata alla riscossione coattiva delle entrate comunali per conto dell'amministrazione comunale di Frosinone, ha inviato negli ultimi tempi una serie di avvisi, per lo più inerenti a violazioni del codice della strada.

Per buona parte si tratta di infrazioni commesse da frusinati, ma non solo da loro, in diversi anni tra cui il 2016 e 2017. Chi non ha pagato la contravvenzione (o si è dimenticato di farlo) ora ha ricevuto l'ingiunzione di pagamento con una grossa sorpresa. Anche per le multe più datate bisogna pagare perché, a causa del Covid, c'è stata una moratoria che consente alle società di riscossione di posticipare il termine di prescrizione (un alcun casi fino a due anni).

Ecco allora che le sanzioni del 2016 e 2017, che, in regime normale, sarebbero andate in prescrizione sono ancora esigibili. C'è gente che, per una contravvenzione di un'ottantina di euro si è visto recapitare un'ingiunzione di pagamento di 200 euro, altri per non averne pagati 160 allora ne dovranno versare adesso 400. Somme ingenti soprattutto in questi tempi di rincari in ogni settore. Dalla notifica dell'ingiunzione si hanno 30 giorni di tempo per regolarizzare la propria posizione, chiedere la rateizzazione e fare ricorso al giudice di pace. In molti già si stanno muovendo e hanno contattato le associazioni dei consumatori per valutare il da farsi e proporre eventuali ricorsi o accesso agli atti per capire come stanno le cose.

Diversi cittadini si sono rivolti al consigliere comunale Angelo Pizzutelli che commenta: «In un contesto di crisi come questo, rilevato dalla stessa amministrazione comunale durante le festività natalizie in cui si doveva risparmiare per essere solidali con le famiglie in difficoltà economiche, ora che facciamo? Andiamo a bussare a denaro. Si tratta di sanzioni triplicate rispetto all'inizio. Lasciamo ogni deduzione alle famiglie. Ma mi domando: era opportuno farlo in questo contesto? Tecnicamente bisognerebbe spiegare alle famiglie - a me sono arrivate decine di segnalazioni - cosa è avvenuto circa l'avvenuto decorso della prescrizione». L'avvocato Giammarco Florenzani del Codici spiega: «A mio parere le sanzioni del 2016 sono ancora esigibili perché c'è una sospensione della prescrizione di 87 giorni. Entro il 27 marzo 2023 è corretta la notifica».