C'è una famiglia distrutta, sconvolta, in cerca di verità, pace e giustizia. C'è un'indagine in corso per fare luce su quanto accaduto, individuare i responsabili, dare un nome e un volto a chi ha premuto il grilletto. Nel mezzo, tra i tanti "attori" di questa drammatica vicenda c'è anche l'avvocato Marilena Colagiacomo, il legale incaricato di seguire e tutelare gli interessi della famiglia Bricca. L'abbiamo intervistata per fare il punto della situazione.
Avvocato, la prima domanda è quasi scontata: immaginiamo lo stato d'animo della famiglia di Thomas e di tutti i suoi parenti...
«Guardi, dire che il momento è difficilissimo è dir poco. La madre di Thomas non se la sente di rilasciare alcuna dichiarazione in questo frangente».
Il padre, invece, ha avuto modo di esternare più volte il suo pensiero a favor di taccuini e telecamere. Ha invitato alla calma...
«Sì e, in queste ore, ha rivolto un appello ancora più forte. Ha fatto capire che sarebbe disposto ad un eventuale perdono, purché gli assassini del figlio ammettano quello che hanno fatto e si costituiscano agli inquirenti».
I familiari dove stanno trovando la forza per andare avanti?
«Si tratta di una famiglia molto credente e religiosa, che si sta affidando alla propria fede. Pregano molto, anche in gruppi di preghiera».
Avvocato Colagiacomo, possiamo affermare, come è stato detto, che Thomas si trovava nel posto sbagliato nel momento sbagliato?
«Asserire questo significa avvalorare la tesi che il bersaglio di chi ha sparato non era lui, che l'obiettivo degli sparatori era un altro ragazzo. Ma questo, va precisato, non conferisce una minore o una diversa responsabilità del reato che è stato commesso».
Come legale cosa si attende dall'esame autoptico che verrà effettuato oggi nell'obitorio del Verano?
«Sarà importante verificare l'esatta traiettoria del colpo sparato. Cercheremo di capire se si sia trattata di una traiettoria diretta o di rimbalzo. Questo è importante anche per la qualifica giuridica del reato che è stato commesso. L'autopsia verrà eseguita dal professor Giorgio Bolino, incaricato dalla Procura di Roma, mentre il nostro consulente tecnico medico-legale di parte sarà il professor Antonio Grande».
Quando parla di qualifica del reato intende che il capo di imputazione che penderebbe sulla testa dei responsabili sarebbe...?
«Non possiamo escludere nulla a priori, almeno in questo momento. Si può presumere anche l'omicidio premeditato, perché non possiamo scartarlo come ipotesi. Con la conferma di tutti gli elementi, abbiamo un'azione commessa da persone che hanno indossato dei caschi integrali, che sono arrivati su di un motorino, in un determinato luogo ed hanno sparato. Un piano organizzato. Ripeto: adesso, non possiamo escludere niente a priori».
Intanto proseguono le indagini: sono arrivati nuovi elementi sul contesto in cui è maturato l'omicidio di Thomas?
«Su questo punto non posso dire niente. C'è totale riserbo».