A una settimana dall'omicidio di Thomas Bricca l'intera città ancora si interroga sul perché di tanta violenza.
Una risposta è attesa dalle indagini che la procura di Frosinone sta conducendo per venire a capo di un episodio, in puro stile mafioso, al momento inspiegabile. A fornire un po' di certezze contribuirà l'autopsia di oggi. La procura ha indicato come consulente il dottor Giorgio Bolino che dovrà stabilire le cause della morte e valutare la traiettoria del proiettile che ha ucciso Thomas. Un proiettile, tra l'altro, è stato ritrovato vicino a una pensilina in via Liberio. Su questo e su altri elementi dovranno far luce poi gli uomini del Ris che, giovedì, analizzeranno alcuni reperti. I carabinieri hanno effettuato controlli anche nei locali pubblici di Alatri alla ricerca di tracce per ricostruire spostamenti e vagliare gli alibi. La famiglia di Thomas, assistita dall'avvocato Marilena Colagiacomo, ha affidato al dottor Antonio Grande l'incarico di seguire l'autopsia.
Gli accertamenti vanno avanti serrati per dare una risposta alla sete di giustizia che c'è ad Alatri. In un video, pubblicato sui social, il ragazzo di origini marocchine che sembrerebbe il vero obiettivo del raid e che ora è andato via da Alatri riconduce il tutto al razzismo, alla risse e alle vendette incrociate. Gli investigatori stanno cercando di capire se tra questi episodi c'è un collegamento con la sparatoria. Se le risse e il desiderio di vendetta di chi è rimasto soccombente possano essere motivo sufficiente per uccidere. O se dietro c'è dell'altro. L'aver ingaggiato due persone per sparare, giunte ad Alatri su uno scooter (che ancora non è stato trovato), percorrendo con tutta probabilità strade alternative e coperte da caschi integrali, è un altro particolare non secondario.
Significa che chi li ha ingaggiati ha una capacità criminale non indifferente, in grado di trovare, in poco tempo, chi può sparare (poi andrà valutato se per uccidere o per intimidire) assumendosi una grave responsabilità come anche il rischio di prendersi una condanna all'ergastolo. Dunque - osserva un investigatore - se chi ha sparato ha fatto tutte queste valutazioni, vorrà dire che dietro a questa storia c'è un motivo importante per cui vale la pena di prendersi un rischio tanto grande.