Manca la sussistenza di indizi gravi, precisi e concordanti per cui «possa ritenersi provata, oltre ogni ragionevole dubbio, la commissione da parte degli imputati della condotta omicidiaria». Questo il cuore delle motivazioni della sentenza di primo grado del processo sulla morte di Serena Mollicone, depositate ieri mattina. In 236 pagine sono condensate le valutazioni della Corte d'assise, il percorso valutativo che ha portato all'assoluzione con formula piena della famiglia Mottola, di Quatrale e Suprano. Dopo due rinvii le motivazioni sono state depositate nello stesso giorno un cui, vent'anni prima, Carmine Belli veniva arrestato per la morte della studentessa. Assolto, poi, fino alla Cassazione. In quelle pagine le valutazioni posizione per posizione. Tuzi non attendibile perché doveva difendersi.