Sono quasi le 15.30. C'è tantissima gente, arrivata anche mezz'ora prima. Familiari, colleghi di lavoro, autorità politiche, imprenditori, i moltissimi amici arrivati da ogni dove della Ciociaria e non solo. Perché lui, di persone, nel corso della sua vita, ne ha conosciute molte. A celebrare il suo funerale, insieme a don Dante, c'erano diversi sacerdoti del territorio. L'abbazia di Casamari era piena ieri pomeriggio per l'ultimo saluto al decano dei giornalisti, Egidio Cerelli. Anche per il suo ultimo "evento" della sua vita terrena è riuscito a radunare tantissime persone.

Lo diceva sempre che al suo funerale, un giorno, avrebbero partecipato molte persone. E aveva ragione.
Ad attendere la bara, sia all'esterno, sia all'interno della chiesa, tanti amici, parenti, molti dei quali con il volto rigato dalle lacrime.
Tutti avevano un aneddoto, un ricordo su Egidio. Perché lui ne ha fatte tante di cose. Giornalista, presentatore, musicista, art director: spaziava su ogni campo. Perché non amava restare fermo. Era un vulcano di idee. Idee che doveva mettere in pratica, ad ogni costo.

Aveva iniziato con "Il Messaggero". Il capo della redazione dell'epoca, Luciano Renna, lo aveva voluto come collaboratore. Successivamente, prima di cominciare a collaborare con il Corriere di Frosinone, di Amedeo Di Sora, diventa capo del personale e assistente del direttore in fabbrica, alla "Montebianco". Nel 1988 la sua firma compare sul numero zero di "Ciociaria Oggi", diretto da Umberto Celani. Dieci anni dopo un'altra data importante e l'inizio di una nuova avventura ricca di soddisfazioni con il quotidiano "La Provincia" dell'imprenditore Arnaldo Zeppieri, con cui era legato anche da una profonda amicizia.

Negli ultimi anni ha collaborato con "Tu news" e la sua rubrica "Eccidio settimanale" era molto seguita.
E poi la radio, la televisione, sono state parte integrante della sua vita, anche con le radiocronache e telecronache del Frosinone Calcio e del Basket Veroli su Teleuniverso.
E ancora la musica, la sua grande passione. Egidio è riuscito a portare nomi di spessore a Veroli e a organizzare tanti eventi e iniziative. Impegnato , negli anni, nel sociale, nella parrocchia, nelle feste per la patrona Santa Maria Salome. Giornalismo, musica, arte, cultura, iniziative. Come ha ricordato anche don Dante nell'omelia, ripercorrendo la vita di Egidio, conosciuto negli anni cinquanta. Ha sottolineato l'amore di Cerelli per la famiglia, per la moglie Assuntina, i figli Danilo e Alfonso, la sua dedizione per il lavoro, i suoi impegni, sacrifici.

Amava lo spettacolo, l'arte, la musica. Suonava anche l'organo durante matrimoni, cerimonie, funerali. Amava la vita. Era molto impegnato anche nel sociale, si dava da fare per aiutare i bisognosi. La famiglia ha, infatti, espresso il desiderio, facendolo scrivere sui manifesti funebri, di devolvere offerte per opere di carità, al posto dei fiori. E tantissime persone alla fine del rito funebre hanno lasciato il loro contributo.
E prima del termine del funerale il ricordo della famiglia, affidata al figlio Alfonso. Accanto a lui, il fratello Danilo. Guardavano la bara che racchiudeva il loro papà e trovando la forza, la voce era spesso interrotta dalla commozione, Alfonso ha voluto ringraziare tutti per la vicinanza dimostrata in questi giorni e per la presenza di tantissimi per l'ultimo saluto a Cerelli, segno questo che ha lasciato un buon segno. Commovente anche la poesia e le parole che proprio il suo papà aveva scritto pochi mesi fa.

Emozionanti, inoltre, i brani del coro che ha accompagnato la celebrazione. All'uscita della bara dall'abbazia tanti applausi per salutare il decano dei giornalisti.
E proprio davanti alla bara, una foto di Egidio, che lo ritraeva con il suo sorriso, che ha mantenuto anche dopo il suo ultimo respiro. Il figlio Danilo, ringraziando a nome della famiglia i tanti che hanno espresso cordoglio e vicinanza ha scritto: "Restiamo grati al Signore per il dono che sei stato, che sei e che sarai sempre col tuo sorriso. Ti pensiamo ancora più vicino e legato a noi dal cielo". Ciao Egidio.