Chi ha premuto il grilletto colpendo a morte Thomas Bricca? In quale contesto è avvenuta la sparatoria in via Liberio? Ed era veramente il diciannovenne il bersaglio designato dai killer?
Sono le domande e le questioni su cui gli inquirenti stanno alacremente lavorando da lunedì sera, dopo i drammatici eventi che hanno sconvolto l'intera città. Nella nottata tra mercoledì e giovedì si sono susseguiti diversi interrogatori nella caserma dei Carabinieri: sono stati ascoltati i testimoni e persone che potrebbero essere a conoscenza di fatti rilevanti, anche fondamentali per risalire a quanto accaduto. Nella giornata di mercoledì era trapelata la notizia riguardante la presenza di almeno due persone ascoltate, lasciando immaginare un'imminente svolta che, fino ad ora, però, non c'è stata, nonostante i grandi sforzi profusi.

Non ci sono riscontri, al momento, su fermi effettuati e la stessa Procura ha specificato che «al fine di non compromettere lo sviluppo delle indagini in corso relative all'omicidio di Thomas Bricca, si deve tenere una linea di rigoroso riserbo per cui non si può rilasciare alcun tipo di dichiarazioni». Dunque, bocche cucite perché il momento è delicato.
Sullo sfondo dell'intera vicenda, resta sempre l'ipotesi di uno scontro tra gruppi di ragazzi nel quale Thomas sarebbe finito in mezzo: anche il procuratore Antonio Guerriero ha accennato a questa eventualità. E nelle ultime ore sta prendendo piede la teoria riguardante un gruppo che, nelle settimane e nei mesi scorsi, avrebbe minacciato e aggredito alcuni ragazzi del posto, tra cui alcuni nordafricani di seconda generazione (maghrebini ed egiziani): questi ultimi sarebbero stati presenti alla rissa dello scorso sabato, che avrebbe fatto da prologo alla successiva zuffa della domenica.

Lunedì il più tragico degli epiloghi, in una spirale di vendette e rivincite da cogliere: ed ecco l'agguato mortale in cui Thomas ha perso la vita, anche se non era lui, con molta probabilità, l'obiettivo designato da parte di chi ha sparato. Thomas, infatti, frequentava alcuni ragazzi nordafricani e il killer avrebbe confuso il diciannovenne con un suo amico, poiché i due erano vestiti in modo molto simile: jeans e giubbotto bianco. Ovviamente dovranno essere gli inquirenti a confermare questo possibile quadro che, partendo dalle risse dei giorni precedenti, ha conosciuto un'escalation e un salto di qualità eccezionali per un ambiente e una città come Alatri. Anche la famiglia, in alcune interviste rilasciate agli organi di stampa, ha fatto intendere di essere propensa all'idea dello scambio di persona.

Una zia di Thomas ha infine rivolto un appello chiaro in tv, con la voce rotta dalle lacrime copiose, sperando che si faccia piena luce sull'omicidio: «Chi ha visto qualcosa, chi sa qualcosa, parli». Stesso appello da parte del padre, Paolo, intervistato da Teleuniverso. La famiglia Bricca ha incaricato l'avvocato Marilena Colagiacomo di tutelare i loro interessi. Il corpo del povero Thomas, infine, non è ancora a disposizione della famiglia, per cui non è dato conoscere la data del funerale. Forse non verrà effettuata l'autopsia sul corpo del ragazzo. Inizialmente si era parlato anche dell'eventualità di una donazione degli organi di Thomas, nel momento in cui si è proceduto a spegnere i macchinari: la famiglia ha scoperto, però, che il giovane non aveva dato il consenso, per cui hanno dato seguito alle sue volontà.

Le reazioni
Nella giornata di ieri sono stati portati nuovi mazzi di fiori e tanti bigliettini sul luogo della sparatoria. Dalla grafia, a scrivere sono tutti giovani e giovanissimi, alcuni sicuramente amici di Thomas. Rose rosse e fiori bianchi sopra e attorno al vaso di via Liberio dove il diciannovenne ha consumato i suoi ultimi istanti di vita. Ieri mattina i ragazzi del chimico-biologico, l'istituto frequentato dal ragazzo (era al quarto anno), si sono ritrovati nell'atrio della scuola per un momento di ricordo con striscioni e palloncini colorati che, poi, hanno liberato verso il cielo: anche in questo caso, tanta commozione, tante lacrime, gli occhi rossi.
Questa mattina, invece, si terrà una prima manifestazione in ricordo dello studente ucciso. «La comunità di Alatri si impegna con la partecipazione delle scuole e degli esterni aderenti a manifestare il giorno venerdì 3 febbraio in piazza centrale di Alatri alle ore 10. Contro le istituzioni, contro l'ingiustizia, contro il silenzio. Per Thomas. Non vogliamo indifferenza»: è il post condiviso da molti degli amici dello stesso Thomas che è rimbalzato, fin dalla tarda mattinata, sui canali social. Una manifestazione spontanea, non organizzata e, a quanto sembra, non autorizzata, ma i giovani hanno chiesto a tutti di prendere parte lo stesso a questa iniziativa, senza generare tensione e solo per stare tutti insieme nel nome del loro compagno che non c'è più. La famiglia di Thomas ha fatto comunque sapere che non sarà presente, chiusa nel suo comprensibile, inenarrabile dolore.

Le minacce on line
Sempre nel pomeriggio di ieri, sono apparsi anche altri post sui social in cui alcuni ragazzi hanno pubblicato le foto di coloro che sarebbero stati indicati come i possibili autori dell'omicidio. Inquietanti i messaggi che hanno accompagnato tali post, tra cui un "Morirete tutti" da far venire i brividi. Su queste utile pubblicazioni sta indagando la magistratura.
Si tratta, ad ogni modo, di un chiaro segnale di quanta tensione ci sia nell'aria ad Alatri. L'atmosfera è pesante e l'irrequietezza (un eufemismo) si taglia a fette.

Proseguono le indagini per scoprire i colpevoli dell'agguato che ha portato alla morte del giovane Thomas, ma ancora non ci sono sviluppi salienti. L'opera della Procura è incessante, ascoltati testimoni e chi potrebbe sapere qualcosa, ma nessun fermo ufficiale.
Nel frattempo, l'aria nella città ernica si è surriscaldata ulteriormente: i social traboccano di messaggi in ricordo del ragazzo ucciso, ma non mancano propositi di vendette e minacce contro chi verrebbe indicato quale responsabile della sparatoria mortale di lunedì 30 gennaio.

Ieri momento di raccoglimento nell'istituto chimico-biologico afferente all'Iis "Pertini", la scuola frequentata da Thomas, e stamattina, in piazza Santa Maria Maggiore, ci sarà una manifestazione spontanea dei ragazzi in ricordo dello studente.
Il sindaco di Alatri Maurizio Cianfrocca, insieme all'amministrazione comunale, ha deciso per la proclamazione del lutto cittadino, che ci sarà il giorno dei funerali. E c'è attesa per la data.

di: La Redazione