Camionista morto carbonizzato, rinviato a giudizio il suo datore di lavoro, un trentenne di Ferentino. L'udienza è stata fissata per il 3 giugno del 2024. L'uomo è accusato di omicidio colposo e violazione delle norme sulla tutela del lavoro. A perdere la vita a giugno del 2021, il cinquantacinquenne Giuseppe Maggi.

La ricostruzione
Era uscito di casa presto per andare a lavorare. Da una settimana aveva trovato occupazione per conto di una ditta di legname. Con il camion, carico di legna, stava tornando verso Ferentino, quando sulla A12, fra Tarquinia e Civitavecchia, ha perso il controllo il controllo del mezzo. Giuseppe Maggi a casa non ha più fatto ritorno.
L'autista è rimasto incastrato nella cabina. Cabina che si è incendiata. Il ferentinate morì il 18 giugno di due anni fa sull'autostrada A12 fra Tarquinia e Civitavecchia Porto.
Nel registro degli indagati è finito il titolare della ditta di legname per cui lavorava Maggi. È stato indagato per omicidio colposo e per violazione delle norme sulla tutela del lavoro. Il giovane è difeso dall'avvocato Antonio Ceccani. Il trentenne dovrà comparire davanti al giudice il 3 giugno 2024.
Il mezzo pesante condotto dal ferentinate, stando a quanto ricostruito, in viaggio in direzione Roma, a causa dello scoppio di uno pneumatico, si è ribaltato occupando la carreggiata opposta. La motrice ha sbandato finendo contro il guard-rail.
Maggi è rimasto incastrato nella cabina. Cabina che si è incendiata. È stato necessario l'utilizzo del gruppo da taglio dei pompieri per estrarre il corpo carbonizzato dell'uomo dalla cabina del mezzo.
Sul luogo dell'incidente sono intervenuti i soccorsi sanitari e meccanici, i vigili del fuoco, le pattuglie della polizia stradale ed il personale della Direzione 5° Tronco di Fiano Romano di Autostrade per l'Italia. La notizia destò tanto dolore e incredulità. Maggi era molto conosciuto e stimato.