Domani in Corte d'assise a Frosinone inizierà il processo per l'omicidio di Romina De Cesare. La procura di Frosinone ha portato in giudizio, ottenendo l'immediato (e quindi senza passare per l'udienza preliminare) l'ex fidanzato Pietro Ialongo. Entrambi molisani di Cerro al Volturno, 38 anni lui, 36 lei, vivevano nell'appartamento di via del Plebiscito, nel centro storico di Frosinone, dove, il 2 maggio 2022, è avvenuto il delitto e da dove Romina sarebbe andata via l'indomani.

A giudicarlo per i reati di omicidio volontario, con l'aggravante della coabitazione, e di atti persecutori, sarà una Corte d'assise guidata da due magistrati donne, il presidente Francesca Proietti e il giudice a latere Chiara Doglietto con loro poi ci saranno i giurati popolari.

Il pm Vittorio Misiti che sosterrà in aula l'accusa presenterà una lista testi di 35 persone, la difesa rappresentata dagli avvocati Vincenzo Mercolino e Riccardo Di Vizio ne chiamerà 11. Subito dopo il delitto e la scoperta del corpo martoriato di Romina, colpita prima alle spalle e poi in punti vitali con 14 fendenti, Ialongo era scappato verso il litorale pontino, a suo dire con intenti suicidi, dove era stato bloccato nudo sulla spiaggia dai carabinieri. Nel primo interrogatorio Ialongo aveva confessato. Ma gli investigatori della squadra mobile di Frosinone non hanno lasciato nulla al caso, sentendo, con l'incidente probatorio, i vicini di Romina, due studenti cinesi che ne avrebbero registrato le urla.

Qualche tempo fa, il papà di Romina, Mario De Cesare, che, insieme all'altro figlio si costituirà parte civile, con gli avvocati Danilo Leva e Fiore Di Ciuccio, ha scritto una lettera per ringraziare quanti da Frosinone gli hanno manifestato solidarietà e si sono impegnati per risolvere l'omicidio: «Intendo esprimervi la massima gratitudine in ordine all'accoglienza ed alla protezione da voi ricevuta durante il periodo più buio della mia vita. Ho toccato con mano l'umanità e la professionalità che ha guidato ciascuno di voi durante quei giorni maledetti. A tal riguardo, appare doveroso citarvi e ringraziarvi uno ad uno: il sindaco Nicola Ottaviani; l'ispettore Massimo Caldaroni; il vice ispettore Mario Mattei; il sovrintendente capo coordinatore Fabrizio Crescenzi; il sovrintendente capo Pasquale De Biasio; l'assistente capo coordinatore Davide Porcu; tutti coordinati dal dirigente commissario capo Flavio Genovesi. A voi esprimo un sentito grazie per tutto quanto sopra meglio esposto, esortandovi a lavorare sempre nell'interesse ed a tutela della giustizia, combattendo i soprusi ed ogni forma di violenza; sia essa fisica e/o morale».