Doppio fronte per il caso delle firme a sostegno delle liste "4° polo per l'Italia" e "Pignalberi presidente". Secondo la procura di Frosinone, quelle firme sono false e così sono scattate, da una parte, l'esclusione delle liste a sostegno di Fabrizio Pignalberi (che, però, resta candidato alla presidenza) e dall'altra una misura interdittiva, del divieto di esercitare la professione di avvocato per 12 mesi, a carico dei due legali che avrebbero autenticato le firme.
Il ricorso contro l'esclusione decretata dall'ufficio centrale circoscrizionale e confermata dalla Corte d'appello è approdata sul tavolo del Tar di Latina e sarà discusso nel merito il 1° febbraio, mentre davanti al gip ieri si è svolto l'interrogatorio di garanzia dei due avvocati, dei fori di Frosinone e Cassino, che hanno ricevuto la misura interdittiva.
Nel primo caso, i giudici amministrativi sono chiamati a valutare l'esclusione dalle elezioni regionali delle liste a sostegno del candidato presidente Pignalberi. Nel primo ricorso, la lista "Pignalberi presidente" lamenta la decisione della commissione di ricusare la lista a seguito dell'esclusione di 248 firme, oggetto d'indagine (da parte della procura frusinate), in quanto non superava più il numero minimo di 1.000 sottoscrizioni. Nel ricorso si chiede l'annullamento della decisione, ritenuta «illegittima», in quanto nonostante l'esclusione - si legge nell'atto - il numero minimo di firme sarebbe rispettato. In alternativa il ricorso chiede la «riconta dei certificati».
Nel secondo ricorso la lista "4° polo per l'Italia" lamenta la ricusazione a seguito dell'esclusione di 477 firme oggetto d'indagine. Sempre perché, così, non supererebbe il minimo delle 1.000 firme. Il ricorso chiede che la lista vada «immediatamente riammessa, in quanto i disconoscimenti delle persone sulle firme sono relative ad una terza pec mai richiesta». E sollecita l'ammissione in quanto «sussistono tutti i requisiti previsti in materia di presentazione della lista dei candidati».
Dalla decisione sulla riammissione delle liste dipende anche la presenza di Pignalberi quale candidato presidente in quanto, in caso di rigetto, verrebbe meno la presenza minima delle liste in tre circoscrizioni. Senza Frosinone, resterebbero Roma e Viterbo. Ieri, in tribunale, a Frosinone, si sono tenuti gli interrogatori di garanzia a carico dei due avvocati, dei fori di Frosinone e Latina, accusati di aver autenticato le firme ritenute false sulla base degli accertamenti condotti, a tempo di record, dai carabinieri del Nucleo investigativo di Frosinone, coordinati dal procuratore Antonio Guerriero e dal sostituto Alessandro Picchi. Davanti al giudice, che ha emesso il provvedimento interdittivo di 12 mesi dalla professione forense, hanno avuto modo di fornire la propria versione dei fatti. I sospetti erano nati dalle troppe similitudini nelle firme.